07 settembre 2018

Pallottini (Italmercati): “Siamo vivi, ma servono meno mercati”

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Il presidente Fabio Massimo Pallottini parla di aeroporti per spiegare la sua rivoluzione dei mercati all'ingrosso: “Il sistema dei mercati non è morto, neanche moribondo anzi è vivo e vivace. Non canterei il de profundis. In Italia c'è bisogno dei mercati, magari in numero minore. Come per gli aeroporti c'è la suddivisione tra scali di primo e secondo livello ovvero quelli voluti e finanziati, per esempio, dalle regioni; allo stesso modo si deve fare per i mercati che hanno necessità di una differenziazione”. E di soldi, senza fare tanti giri di parole, per adeguarsi alle nuove esigenze.

Fabio Massimo Pallottini, presidente Italmercati

Fabio Massimo Pallottini, presidente Italmercati

“In Francia sono andato all'Eliseo grazie al presidente del mercato di Parigi, qui, al limite, parli con l'assessore regionale. C'è un'altra considerazione del ruolo. Il mio omologo francese, con quel mercato c'è un accordo, mi ha detto che i giovani ambiscono a lavorare da loro perché è un ambiente qualificato e qualificante”. Il presidente Pallottini chiede maggiore riconoscimento politico che passa attraverso l'alleanza con il mondo agricolo: “Serve un accordo di collaborazione forte mettendo sul tavolo il ruolo economico fondamentale che le nostre strutture hanno sull’economia. Il 6 novembre andremo a Bruxelles alla Commissione Europea a spiegare tutto questo”.

Alla maggiore rilevanza politica si deve aggiungere un cambiamento del modello, non solo basato sulla vendita ma pure sullo sviluppo dei servizi. Sull'esempio di Roma, in controtendenza rispetto ad altri centri italiani. “All'interno del quadro dei ricavi giocano ancora un ruolo centrale i mercati, ma assistiamo ad una crescita significativa delle quote derivanti dai servizi – spiega il suo mercato Pallottini -. Poi bisogna aprirsi a nuovi settori penso al biologico, ma non solo”.

Infine: “Va bene il legame forte con il pubblico, ma metterei sul tavolo anche il ruolo dei privati e della loro cultura manageriale”. Una ricetta basata su più cultura di mercato nei mercati ed una forte attenzione ai segnali nuovi che arrivano dai consumatori che oltre al fresco, per fare un esempio ripetuto spesso durante il workshop, chiedono anche la IV gamma.

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