Il protocollo di intesa tra Uir-Unione interporti riuniti e Italmercati – Rete d’impresa è operativo da ieri, 21 luglio. Myfruit.it ha fatto il punto con Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati, per chiarire gli obiettivi dell'accordo e i prossimi passi. A guidare il futuro dei mercati all'ingrosso sarà la contaminazione tra i settori: “E' la cifra della mia presidenza”, sintetizza.
L'accordo in sintesi
Il protocollo d’intesa è finalizzato allo sviluppo di un’attività congiunta a livello associativo, il cui obiettivo è apportare un significativo contributo al miglioramento della competitività del sistema produttivo e logistico nazionale. Nella pratica, Uir mette in campo i suoi 23 interporti (50mila treni intermodali movimentati all’anno) mentre la Rete Italmercati è forte dei sui 5 milioni di tonnellate di ortofrutta e prodotti ittici e carnei movimentati ogni anno: “Si tratta di condividere scelte, strategie e progetti a livello nazionale – spiega Pallottini – Per poi trasferirle a livello locale, dove molto spesso interporti e mercati sono contigui”. Come precisa il presidente, non si tratta di rafforzare rapporti di buon vicinato, ma semmai di mettere in atto una collaborazione fattiva: “Abbiamo messo a punto un gruppo di lavoro comune che produrrà diverse progettualità – racconta – Tra queste, prevediamo misure importanti in tema di logistica sostenibile“. Il che, tiene a precisare, non significa solo intermodalità: “Dobbiamo puntare sulla lunga percorrenza – aggiunge – ma anche sull'ultimo miglio, un aspetto importantissimo per i mercati, sul quale stiamo lavorando molto”.
Allargare l'orizzonte
“Sono molto soddisfatto dalla sigla di questo protocollo – prosegue Pallottini – Perché lo vedo come un fatto di metodo non banale. Due organizzazioni che, invece di coltivare il proprio spazio, mettono a fattor comune i propri sforzi per valorizzare la filiera”. Il prossimo passo, fa notare Pallottini, sarà coinvolgere anche altri soggetti, per esempio gli aeroporti e i porti definiti, questi ultimi, “importanti snodi per la filiera ortofrutticola”.
L'ingresso di Vittoria e la contaminazione
“La contaminazione tra diversi settori, distributivo, logistico e produttivo – conclude Pallottini – è una cifra della mia presidenza. Ritengo infatti che solo la stretta collaborazione tra gli attori della filiera possa realmente portare alla valorizzazione del made in Italy. Per tale motivo, sebbene ancora non sia ufficiale e formalizzato, sono molto lieto di accogliere il mercato siciliano di Vittoria, il 18esimo nella nostra rete. Si tratta infatti di un mercato molto vicino al mondo produttivo il che, ancora una volta, sottolinea l'importanza della convergenza tra settori”.