La patata di Bologna Dop dalla Gdo all'Horeca, dalla cucina di casa all'interpretazione creativa per salire al piano nobile gourmet. Ambizione che si vuole coltivare con il progetto “La versione dello chef“. Il progetto firmato dal consorzio di tutela bolognese e finanziato con le risorse del PSR 2014-2020 della Regione Emilia-Romagna che vede protagonisti dieci cuochi e dieci ristoranti bolognesi dove il tubero locale sarà impreziosito dall'arte culinaria. Prima di conquistare il mondo, c'è da farsi apprezzare a casa e fino al 31 gennaio 2022 i menù alla patata saranno presenti nelle carte dei dieci locali.
Aumentano ettari e vendite
Sarà pure un cibo povero, lo scrittore Günter Grass preferiva il termine democratico, ma la patata piace sempre di più. Sono aumentati gli ettari e le vendite. Queste ultime hanno visto un gran balzo, questi i dati per semestre (gennaio/giugno): 394mila tonnellate nel 2019, ben 474mila nel 2020 e 413mila fino a giugno scorso. Il boom con il lockdown, ma in aumento anche quest'anno. Dati che hanno incoraggiato i produttori bolognesi: la patata di Bologna Dop, si sviluppa su circa 500 ettari (+20% rispetto alla campagna 2020/2021) e vanta una produzione di quasi 20mila tonnellate (+28% rispetto al 2020). Sono i numeri presentati dal direttore del consorzio Claudio Scalise, insieme al presidente, Davide Martelli.
Una patata Primura, tutta bolognese
Si tratta della prima patata in Italia ad avere ottenuto la Dop, è coltivata nella sola varietà Primura che da oltre due secoli è una costante del territorio bolognese. In particolare viene coltivata in questi Comuni: Budrio, Castenaso, Ozzano dell’Emila, San Lazzaro di Savena, Castel San Pietro Terme, Castel Guelfo di Bologna, Medicina, Molinella, Baricella, Minerbio, Granarolo dell’Emilia, San Giovanni in Persiceto e Crevalcore. Un territorio che crede nella valorizzazione del prodotto, come la Regione Emilia-Romagna presente con Alberto Ventura del servizio innovazione, qualità, promozione e internazionalizzazione del sistema agroalimentare che ha ricordato come le risorse regionali permettano un sostegno pari al 70% delle spese ammissibili. Fondi per la promozione della patata.
Anno difficile per la siccità: “Ha piovuto meno che in Israele”
L'ultima campagna ha sofferto la mancanza di pioggia, come ha sottolineato il presidente Davide Martelli: “Stagione siccitosa che ha creato difficoltà. Si è ricorso all' irrigazione seppure ad alto rendimento e basso impatto ambientale. Ha piovuto meno che in Israele per un prodotto che ha necessità di acqua, siamo poi stati attenti nella lotta agli insetti nocivi che possono pregiudicare la produzione”. E i prezzi? “In aumento. Sia a causa dei maggiori costi in campagna sia per quelli del packaging”.
Biologico ancora no, si segue la lotta integrata
Sempre il presidente Martelli ha risposto sul biologico: “Un progetto in fase di valutazione, ma non è facile produrre in bio, rischia di non diventare sostenibile per i produttori. Seguiamo però un disciplinare di lotta integrata“. Scalise ha poi sottolineato la ricerca storica sulla patata bolognese, un lavoro filologico per valorizzare questo prodotto che si vuole arricchire di valore grazie alla ristorazione.
Anche il gelato nel menù tutto patata e tutti i locali
Alla conferenza stampa è seguita la degustazione di un menù che dall'antipasto, passando per gli gnocchi, è arrivato fino al gelato. Un'esperienza completa.
Questi i locali dove è possibile degustare la patata di Bologna in versione gourmet, ognuno ha elaborato una sua ricetta:
Ristorante Casa Monica (Bologna): Tikka di Patate di Bologna D.O.P. e tonno;
Trattoria Da Me (Bologna): Uovo cotto a bassa temperatura su cremoso di Patate di Bologna D.O.P. al tè affumicato, porcini “fritti fritti”, mirtilli e concentrato di bosco;
Ristorante Grassilli (Bologna): Ravioli di Patate di Bologna D.O.P. con porri stufati e aceto balsamico;
Hostaria 900 (Imola): Tortelli ripieni di Patate di Bologna D.O.P., vellutata di cardo gobbo e salsiccia di Mora Romagnola;
Antica Osteria Casoni (I Casoni, Bologna): Raviolone di Patate di Bologna D.O.P. e provola, tarassaco, cipollotto e guanciale stagionato;
Ristorante Caminetto d’Oro (Bologna): Crema di Patate di Bologna D.O.P. affumicata, mazzancolle alla brace e chips di cipolla;
Ristorante Al Cambio (Bologna): Petto di faraona farcito di Patate di Bologna D.O.P. e tartufo;
Osteria di Medicina (Medicina): La Patata di Bologna D.O.P. in gita a Migîna con la voglia di Toscana;
Ristorante da Nello (Bologna): Petroniana di Patate di Bologna D.O.P.;
Ristorante i Carracci (Bologna): Budino di Patate di Bologna D.O.P. e mandorla con gelato alla crema.