Buone notizie per il mercato delle patate italiane dopo la riunione della Commissione Paritetica di Borsa patate da consumo del 15 gennaio 2017, che vede come coordinatore Luciano Trentini. Dai magazzini delle aziende aderenti al contratto quadro per la cessione di patate al consumo fresco, infatti, le vendite a dicembre risultano buone e stanno proseguendo secondo le modalità di destoccaggio programmate dagli operatori commerciali.
“La programmazione delle vendite è fondamentale per consentire ai consumatori di disporre dei quantitativi necessari per giungere al termine della campagna di commercializzazione. Ciò sarà possibile grazie anche al prodotto del Bolognese che continua a mantenere una buona qualità nonostante le avverse condizioni climatiche dello scorso anno che hanno condizionato considerevolmente la produzione locale, nazionale ed europea” si legge nella nota diramata dal Centro di Documentazione per la Patata (Ce.Pa).
Per quanto riguarda i dati relativi alle produzioni di patate al consumo, prosegue la nota, a livello europeo la poduzione è più bassa di circa 7-8 milioni di tonnellate rispetto al 2015. Una riduzione importante che incide in maniera significativa sul prezzo della materia prima ancora disponibile nei diversi paesi europei – continua Trentini -. Le patate francesi di qualità, destinate all’export, valgono oltre 30 centesimi il kg franco partenza. Si registra Inoltre una forte richiesta di patate da parte delle industrie di trasformazione che devono soddisfare le crescenti richieste del mercato a prezzi che oggi superano i 100 euro/ t . A questo si deve aggiungere il ritorno del freddo che sicuramente favorisce l’aumento dei consumi di patate”.
Tutti fattori favorevoli che secondo Trentini spingono il prezzo delle patate al rialzo con aumenti che “sono già riscontrabili anche dal valore dei “mercati a temine” di quest’ultimo periodo rispetto, solamente, a qualche settimana addietro. In questa fase stanno decollando anche le esportazioni verso i paesi dell’est europeo che, secondo i dati disponibili, sono quelli che maggiormente hanno risentito del calo delle produzioni (da -20 a -40 % nel 2015). Visto l’andamento climatico che fino ad oggi ha attraversato l’Europa e il Bacino del Mediterraneo si potrebbe prevedere il rischio di un inverno lungo e tardivo in alcune delle zone di produzione precoce, dopo le temperature miti di questi ultimi mesi che – conclude Luciano Trentini – potrebbe influire negativamente anche sulle quantità di patate novelle. La gestione quindi delle disponibilità per questi ultimi tre –quattro mesi di campagna di commercializzazione, diventa elemento molto importante per soddisfare il fabbisogno del mercato”.