Oltre 30 incontri in 15 diverse location alla scoperta dell'eccellenza della filiera pataticola europea: la campagna Potatoes Forever!, cofinanziata dall’Unione europea e promossa in Italia da Unapa - Unione nazionale tra le associazioni dei produttori di patate, arriva nei supermercati per diffondere consapevolezza sulla bontà delle patate italiane ed europee, offrendo ai consumatori numerose opportunità per entrare in contatto con il mondo dei pataticoltori.
L'iniziativa
Dal 29 novembre al primo dicembre, gli stand e gli ambasciatori del progetto saranno presenti in Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Liguria, Marche, Veneto e Trentino Alto Adige, per incontrare i consumatori italiani e conoscere non solo le loro abitudini d’acquisto e di consumo, ma anche la loro preparazione in materia di sostenibilità e patate.
In particolare, in Emilia Romagna, la selezione di punti di vendita Conad coinvolti si trova a Bologna, Modena e Rimini.
Si tratta della seconda edizione dell’indagine condotta proprio all’interno del progetto Potatoes Forever!, nato con l’obiettivo di informare il consumatore sulle buone pratiche del settore e mettere in evidenza le azioni degli agricoltori volte a ridurne l’impatto ambientale.
Già l’anno scorso, l’indagine aveva rivelato che le patate sono uno degli alimenti più amati dagli italiani, essendo consumate almeno una volta alla settimana dall’80% del campione. Il 64,5%, però, aveva ammesso di non saperne molto sulla sostenibilità di questi tuberi e sulle buone pratiche adottate dalla filiera produttiva italiana.
Potatoes Forever!, al suo secondo anno di attività, si propone proprio di informare il consumatore sui temi sul mondo delle patate e sull’eccellenza della pataticoltura europea.
I pilastri del progetto
Sei sono i pillar alla base del progetto, a cominiciare dalla tutela della biodiversità. Le azioni che gli agricoltori possono mettere in atto in questa direzione sono molteplici, come ad esempio il mantenimento di piccoli elementi paesaggistici e di strisce erbose in punti strategici del terreno.
Secondo pilastro la riduzione dell’impatto su suolo e acqua: i pataticoltori italiani riducono al minimo dell’uso di fitofarmaci e mantengono la fertilità del suolo attraverso rotazioni colturali, utilizzando anche varietà resistenti allo stress biotico o alla mancanza di acqua. Il consumo di acqua viene ridotto e monitorato sulla base di dati meteorologici e grazie al supporto di strategie di gestione come l’agricoltura di precisione.
Segue la riduzione dell’impatto climatico: tra le buone pratiche messe in atto dai pataticoltori vi sono l’adozione di sistemi produttivi agroecologici volti al mantenimento dell’integrità dell’ecosistema, la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e l’aumento dell'uso di energia proveniente da fonti rinnovabili.
Non manca la lotta allo spreco alimentare: le patate inadatte al mercato del fresco vengono destinate all'industria di trasformazione, alla zootecnia, alla metanizzazione e alla distillazione, nel rispetto dei principi dell’economia circolare.
Penultimo pilastro la tracciabilità. I marchi di origine di eccellenza comunitari, Dop e Igp, sono custodi dei propri territori e garantiscono la preservazione della biodiversità. Nel quadro dei marchi di eccellenza territoriali riconosciuti dall’Ue, le Op aderenti a Unapa commercializzano una quota prevalente (85%) delle patate vendute come Dop e Igp in Italia.
Infine il sostegno ai produttori della filiera: lo sviluppo sostenibile passa anche attraverso il rispetto dei diritti dei lavoratori e delle comunità locali. Tra le azioni che possono essere messe in campo in questa direzione vi sono senz’altro l’impiego di forza lavoro e fornitori locali e l’uso di fattori di produzione prodotti localmente, nonché il monitoraggio del livello di soddisfazione e motivazione dei lavoratori e il miglioramento della loro qualità di vita.
Fonte: Potatoes Forever!