“Nell'ambito del Dl Aiuti, il Governo Draghi ha assunto l'impegno a valutare l'adozione di un Piano strategico nazionale per il settore pataticolo che permetta al comparto di rafforzarsi e potenziarsi, così da superare le difficoltà che attraversa da anni e vocandosi, in maniera maggiore, alla sostenibilità ambientale, economica e sociale”. Lo rende noto il deputato Giuseppe L'Abbate, esponente di ‘Insieme per il Futuro' e autore dell'ordine del giorno approvato alla Camera.
“La coltivazione della patata è, dopo il pomodoro, la principale produzione orticola nazionale – prosegue – Ciò nonostante, annualmente, si assiste a un decremento delle superfici dedicate che costringe gli operatori a ricorrere all'importazione di prodotto estero, anche extra europeo, per soddisfare il fabbisogno italiano, con minori garanzie in termini di origine, tracciabilità e sicurezza alimentare per il consumatore”.
“Diffusa capillarmente nel Paese, inclusi gli ambienti pedoclimatici più complessi dove non esistono valide alternative colturali – aggiunge L'Abbate – la coltivazione della patata sconta elevati costi di produzione che, a seconda degli areali, si aggirano sui 12mila euro a ettaro. La filiera è in grado di generare un indotto che contribuisce alla creazione di posti di lavoro, anche nelle aree economicamente più svantaggiate del Paese, seppur nell'ultimo decennio non abbia beneficiato di alcuna forma di contributo o sostegno pubblico”.
“Si tratta di una coltura su cui si è già provveduto a ridurre l'impiego di mezzi chimici, allineandosi agli obiettivi previsti dalla nuova Politica Agricola Comune per una agricoltura sempre più ambientalmente sostenibile” conclude il deputato IpF.
Fonte: Ufficio stampa Giuseppe L'Abbate