16 gennaio 2024

Per piccina che tu sia, la campagna del Distretto Agrumi di Sicilia

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Il Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia annuncia il ritorno della campagna social Per piccina che tu sia, un’iniziativa dedicata a promuovere e valorizzare le arance di piccola taglia, simbolo attuale dell’agrumicoltura siciliana colpita dalla siccità.

La presidente Federica Argentati ha rilasciato dichiarazioni chiave sulla situazione attuale e sulle azioni intraprese dal Distretto per affrontare le sfide in corso.

La campagna

La campagna, originariamente lanciata durante la stagione agrumicola 2020-21, si ripresenta con l’obiettivo di diventare virale a livello nazionale e regionale, sottolineando l’importanza di sostenere le arance di piccola pezzatura.

 “La crisi idrica sta colpendo duramente il nostro territorio. La mancanza di piogge, unita al deficit idrico accumulato, sta generando una crisi senza precedenti per gli agricoltori, influenzando in particolare la produzione di agrumi di piccola taglia nell’ultima campagna” afferma Argentati.

 Argentati sottolinea, ancora una volta, l’importanza di educare i consumatori al consumo anche degli agrumi di piccola pezzatura: “Le arance piccole sono eccellenti, ideali per spremiture fresche e per promuovere uno stile di vita sano e non hanno nulla da invidiare alle sorelle più grandi anche a tavola dove, al contrario, possono essere molto appropriate per la minore quantità da mangiare”.

Lo scenario

 La situazione del comparto agrumicolo siciliano non coglie di sorpresa certamente il Distretto Agrumi, da anni impegnato su vari fronti e in particolare sul quello dell’uso consapevole delle risorse idriche, con progetti specifici che hanno coinvolto vari imprenditori della filiera associata, e che con i progetti Acqua 1 e 2 e Clima, ha realizzato importanti azioni di monitoraggio nella filiera e installato stazioni meteo e sensori presso aziende associate, sollevando al contempo le problematiche connesse alla questione irrigua.

“Oggi – continua Argentati – si intende continuare questo percorso in maniera più incisiva con il programma Cluster in Sicilia, finanziato dall’assessorato Attività produttive della Regione siciliana attraverso azioni educative e agricoltura 4.0”.

“Ricordo anche – aggiunge la presidente – che il Distretto sostiene da sempre l’utilizzo delle spremiagrumi automatiche quale strumento molto efficace per l’educazione alimentare nelle scuole e in generale il consumo di arance siciliane in punti ad alto calpestio in cui proprio le arance di piccolo calibro possono essere valorizzate al meglio. Le risorse dedicate all’acqua e i fondi per la comunicazione al consumo, insieme agli investimenti a supporto delle azioni collegate all’utilizzo delle spremiagrumi automatiche, rappresentano una risposta concreta alla difficile situazione degli agricoltori siciliani e sono queste le azioni che sono state proposte all’Assessorato regionale alle Attività produttive e che si intende realizzare”.

 Argentati pertanto sottolinea il concreto collegamento tra “il progetto presentato dal Distretto all’amministrazione regionale per il Cluster Sicilia e la situazione critica che stanno affrontando ormai da diversi mesi gli agricoltori siciliani”, basti pensare che nei primi quattro mesi del 2023 si segna complessivamente un deficit di precipitazioni rispetto all’ultimo decennio di circa 150 millimetri, che si aggiunge al deficit di quasi 600 millimetri accumulato lo scorso anno; dove negli ultimi mesi la situazione è notevolmente peggiorata e si è aggravata ulteriormente.

Nel corso della scorsa campagna agrumicola – va avanti Argentati – l’Italia si è posizionata come il 12esimo esportatore mondiale di agrumi, con una quantità esportata pari a 209.980 chili e un’importazione di 381.068 chili. Tuttavia, il confronto con altri Paesi, in particolare la Spagna, mette in luce l’importanza per il settore di mantenere una posizione contrattuale robusta, soprattutto in un contesto caratterizzato da cambiamenti climatici e instabilità di mercato. È imperativo lavorare in prospettiva per stimolare la crescita, garantire il reddito dell’imprenditore agricolo consententogli di mantenere gli alti parametri di qualità necessari con investimenti costanti in azienda; e quando si parla di sbocchi di mercato, dobbiamo lavorare per valorizzare tutti quelli possibili, dal consumo sulla tavola a quello delle spremute espresse, passando dal consumo dei succhi per i quali la Sicilia esprime un alto grado di specializzazione e che ci consente di stare sul mercato tutto l’anno”.

“In un momento in cui il settore agrumicolo si prepara a fronteggiare una campagna complicata, il Distretto Agrumi di Sicilia lancia un appello all’aggregazione e alla responsabilità collettiva: è fondamentale mettere da parte gli interessi personali per preservare e potenziare l’agrumicoltura siciliana, accompagnando con efficacia questo momento complicato per le imprese agrumicole anche nell’utilizzo di tutti i fondi disponibili”, conclude Argentati.

Fonte: Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia

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