Tra poco più di due mesi Ferrara diventerà nuovamente capitale mondiale delle pere con l'attesa, seconda, edizione di FuturPera (16-18 novembre), fiera organizzata da Oi (Organizzazione Interprofessionale) Pera e Ferrara Fiere e Congressi con il contributo di A&A Broker assicurativi e Bper Banca.
Intanto, proprio Albano Bergami, vicepresidente dell'Oi Pera, ha inviato una nota nella quale traccia un primo punto della situazione produttiva dopo la comunicazione dei dati e delle stime di qualche giorno fa.
«L'andamento climatico particolarmente siccitoso, che ha provocato un aumento dei costi d'irrigazione, non ha avuto particolari conseguenze sulle pere, tanto che si stima un aumento produttivo del 6% in Emilia-Romagna. «I volumi di prodotto si sono mantenuti stabili e addirittura in rialzo – continua Bergami – e la qualità è davvero eccezionale. L'assenza di pioggia ha fatto aumentare il grado zuccherino dei frutti rendendo tutte le varietà particolarmente dolci. Grazie a queste caratteristiche, ci aspettiamo un aumento degli acquisti, soprattutto da settembre in poi, periodo tradizionalmente più favorevole per il consumo delle pere».
Anche i prezzi alla produzione sono al momento soddisfacenti, con un andamento di mercato che, per il secondo anno consecutivo, premia gli elevati standard qualitativi.
«Buone le quotazioni delle pere estive – continua il vicepresidente dell'Oi – nonostante qualche problema legato alla sovrapposizione di altri prodotti frutticoli sul mercato, che non hanno fatto decollare le vendite. Primi prezzi decisamente soddisfacenti anche per l'Abate: da 0,68 euro/kg per il calibro 60+ e dai 0,78 ai 0,86 per il 65+. Un'apertura “vivace” per un prodotto che sta consentendo al primo, fondamentale, anello della filiera di fare reddito dopo alcuni anni non completamente positivi».