24 gennaio 2022

Perrine, Eleuteri: “E’ iniziato il dialogo con le principali insegne”

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“La curiosità è alta, difficile che la frutta vada in radio“. Così Marco Eleuteri, presidente dell'Op Armonia (Battipaglia, Salerno) che riunisce 80 produttori, ha commentato i passaggi su radio Deejay e su radio Kiss Kiss che hanno visto protagoniste le clementine tardive Perrine.

Il conduttore radiofonico Linus ha sintetizzato: “Le clementine italiane, per via del clima, finiscono a novembre, dicembre. Da Natale in poi si mangiano quelle che arrivano dalla Spagna e da Israele. Ma finalmente sono state destagionalizzate, perché un agronomo ha selezionato una varietà, le Perrine, che durano fino a febbraio. Si raddoppia così il periodo di produzione e diminuiscono i costi e l'impatto ambientale legati al trasporto”.

“Per l'Italia si tratta di un'alternativa alla produzione estera, direi che possiamo parlare di rivoluzione – ha aggiunto il presidente di Armonia – Fino a ieri, per prolungare il calendario delle clementine comuni, l'Italia era costretta a importare da altri paesi, in primis la Spagna. La Perrina ci permetterà di essere maggiormente competitivi“.

Che cos'è la Perrina

Da sinistra: Giuseppe Russo e Marco Caruso del Crea con Francesco Perri e Marco Eleuteri

“La Perrina – ha spiegato Eleuteri – è una mutazione spontanea della clementina Comune. E' stata individuata dall'agronomo Francesco Perri, che la selezionò in un campo di contrada Sanzo a Corigliano Calabro (Cosenza), da cui ha preso il nome. Prima di intraprendere la registrazione l'abbiamo osservata e, grazie anche alla collaborazione con Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria), l'abbiamo risanata, perché le varietà spontanee sono spesso piene di virus”.

Il gusto della Perrina è molto simile a quello della varietà comune, ma rispetto a quest'ultima si differenzia per due aspetti, uno di mercato, l'altro organolettico: inizia a maturare dalla seconda metà di dicembre fino a tutto gennaio e presenta un calibro medio decisamente superiore, con una prevalenza di frutti del calibro due o tre.

Gli accordi con le altre Op

Oggi gli impianti coprono una superficie di 20 ettari, i primi frutti si vedranno nel 2024. Ma l'obiettivo è raggiungere a breve i 500 ettari e pertanto Armonia sta coinvolgendo anche altre Op: “Diciamo no alla frammentazione produttiva e pertanto l'obiettivo è coinvolgere altre organizzazioni e non i singoli produttori – ha aggiunto il presidente – Per la Perrina dobbiamo ragionare nell'ottica delle varietà club, come avviene per altre referenze, per esempio le mele”.

“L'obiettivo è di arrivare a fine febbraio, giocando con le diverse zone di produzione – ha raccontato Eleuteri – Le regioni del sud, Campania, Calabria, Basilicata e Puglia, sembrano essere tutte vocate. Stiamo testando la Perrina in Sicilia e ne stiamo valutando il comportamento agronomico anche in Sardegna. Nel frattempo l'abbiamo presentata alla Gdo, l'interesse delle principali insegne è innegabile“. Non stupisce, pertanto, il commento positivo che Francesco Pugliese, Ad di Conad, ha lasciato su Linkedin: “Le Perrine sono una bella notizia per la filiera e i consumatori”.

Le atre tardive

La varietà Hernandina presenta un calendario di maturazione simile a quello della Perrina ma, come ha sottolineato Eleuteri, è fortemente alternante nella produzione ed è sensibilissima al marciume della corteccia dei rami. “La Perrina – ha concluso – si inserisce perfettamente come epoca di raccolta tra la varietà Comune e le nuove varietà di mandarini tardivi quali Tango, Nadorcott e Orri, che maturano successivamente”.

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