Per le pesche e le nettarine dell'Emilia Romagna questo è l'annus horribilis. Non si ricorda un'annata peggiore, con cali di produzione che, secondo le stime di Cso Italy, vanno dal 50% in meno (per le percoche), al 70% (pesche) e oltre l'80% (per le nettarine) rispetto all'anno scorso (leggi qui). Tutta colpa del gelo che ha condizionato anche le rese produttive unitarie, in particolare per le cultivar a maturazione medio-precoce.
Non fanno eccezione le pesche e nettarine di Romagna Igp, che sono proprio in questi giorni in avvio di campagna commerciale. I volumi a marchio di origine certificata, però, dovrebbero subire riduzioni meno accentuate; senza dimenticare che un mese fa la Regione Emilia Romagna e il ministero delle Politiche agricole hanno approvato il Decreto d'urgenza che ammette l'ampliamento della gamma varietale ufficiale (specificata nel Disciplinare di produzione Igp, leggi qui). Ampliamento che permetterà di commercializzare con il marchio Igp varietà oggi particolarmente apprezzate dal consumatore.
La campagna commerciale sarà sostenuta anche dal Piano di sviluppo rurale della Regione Emilia Romagna con un progetto di promozione che darà la possibilità di comunicare i plus dell'offerta Igp, sia sui canali social, sia sui media trade. A causa delle restrizioni anti-Covid sarà difficile, invece, realizzare gli eventi previsti da progetto all'interno dei punti di vendita. ” Siamo di fronte a un'annata difficile da decifrare – dice il presidente del Consorzio, Paolo Pari – A fronte di un simile crollo di produzione credo che debba essere rimarcata e valorizzata la notorietà del prodotto e la sua eccellenza. L'attività del Consorzio proseguirà anche sul fronte della certificazione e della tutela, attivando tutte le necessarie procedure di verifica. Sarà molto importante riuscire a mantenere aperto, anche quest'anno, il flusso di vendita del prodotto Igp anche se i quantitativi sono limitati, soprattutto nella fase medio-precoce“.