14 luglio 2020

Piccoli frutti, ci sono Robuxta e Biorete di Arrigoni

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Insetti nocivi e alte temperature sono i due ostacoli che maggiormente i produttori di piccoli frutti si trovano ad affrontare in estate e che rischiano di compromettere la qualità del raccolto, creando al contempo condizioni di lavoro poco confortevoli per gli operatori. A queste problematiche Arrigoni risponde con due proposte ecosostenibili e ad alta tecnologia, che proteggono la pianta e aumentano la produttività: Robuxta, la gamma di schermi termo-riflettenti che abbassa la temperatura anche di 5 gradi nei mesi caldi, e Biorete, efficaci nella protezione dagli insetti, come ad esempio Drosophila Suzukii e Tuta Absoluta.

I piccoli frutti non conoscono crisi, grazie al sempre maggiore interesse che essi suscitano nel consumatore alla ricerca di superfood dalle straordinarie proprietà salutistiche. Tuttavia, si tratta di coltivazioni molto sensibili alle condizioni ambientali. I produttori di tutto il mondo stanno cercando costantemente modi per ridurne l’impatto ambientale. Inoltre, per tali colture, il numero di malattie e parassiti è in aumento e gli strumenti per affrontare queste sfide non si moltiplicano alla stessa velocità, soprattutto se si considera che il mercato mondiale oggi richiede un utilizzo ridotto dei pesticidi.
Arrigoni, realtà leader a livello internazionale nel settore tessile tecnico per l’agricoltura, ha sviluppato diverse proposte ad alta tecnologia, al fine di garantire una produzione redditizia, ridurre l’impatto ambientale e ottimizzare la qualità dei piccoli frutti, dal punto di vista sia sensoriale sia nutrizionale. E tutto questo è stato dimostrato sul campo.

Test sul campo

A Policoro (Matera), in Basilicata, è stato condotto un test sul lampone con lo schermo termoriflettente Robuxta mdf white, raffrontato ad altre due tipologie di ombreggiante: “film plastico + imbiancatura + rete monofilo verde” e “rete monofilo verde standard”. Gli esiti sono stati sorprendenti: la produzione netta con Robuxta mdf white è aumentata fino a quasi il 70% in più rispetto alla rete monofilo verde standard. Al contempo, la percentuale di frutti non commercializzabili si è ridotta di circa il 20%. Nel caso della “rete monofilo verde standard”, infatti, è stata registrata una produzione netta di 193 grammi/pianta. Con  l'abbinamento “film plastico,  imbiancatura e rete monofilo verde” si è arrivati a 259 grammi/pianta. Robuxta mdf white ha fatto segnare invece 329 grammi/pianta. Contestualmente, si è ridotta in modo netto anche la percentuale di frutti di seconda scelta, che nel primo caso era del 55%, nel secondo del 45,5% e, con la soluzione proposta da Arrigoni, si è invece attestata al 36,6%.
Durante i mesi caldi, inoltre, con Robuxta mdf white la temperatura è inferiore sotto serra fino a 5 gradi centigradi rispetto all’esterno, il che contribuisce efficacemente a un migliore sviluppo delle piante e a condizioni di lavoro più confortevoli per gli operatori.

“Le importanti innovazioni tecnologiche che abbiamo adottato sui nostri schermi di protezione per i piccoli frutti – spiega Milena Poledica, agronoma di Arrigoni – necessitavano di una rigorosa prova in campo, per testare la reale efficacia delle soluzioni adottate. I risultati sono stati molto soddisfacenti e hanno prodotto di fatto un nuovo punto di riferimento per i sistemi di protezione destinati ai piccoli frutti”.

Per una protezione completa e la massima sicurezza del raccolto, Robuxta mdf white è integrabile con gli schermi Biorete air plus di Arrigoni, realizzati in monofilo di polietilene ad alta tenacità, efficaci nell’impedire che gli insetti nocivi raggiungano i raccolti e causino danni, aumentando allo stesso tempo la circolazione dell’aria all’interno. Biorete 25 air plis, con fori di 1,02 x 0,88 mm, riduce di conseguenza la necessità dei pesticidi, contrastando gli attacchi di Drosophila Suzukii, Tuta Absoluta e altri insetti.

ConsumiGermania_Berries
I piccoli frutti, negli ultimi anni, stanno conoscendo una vera e propria esplosione commerciale e, nel mondo, sono diversi i Paesi in cui è in corso di pianificazione una produzione su larga scala. Attualmente sono gli Stati Uniti il maggiore produttore di mirtilli, con un quantitativo complessivo di circa 700 mila tonnellate all’anno. In Italia se ne producono invece 6 – 7.000 tonnellate, su 1.200 ettari di superficie. Un vero e proprio “boom” lo sta conoscendo pure il Perù, con la produzione che ha segnato un +796% nell’ultimo quadriennio. Del resto, se nel 2017 sono stati raccolti nel mondo 13,4 milioni di tonnellate di berries (piccoli frutti e fragole), nel 2020 ne sono previste 15,4 milioni di tonnellate.
Dalla parte dei consumi, tra i Paesi più ricettivi c’è al momento la Gran Bretagna, dove gli acquisti di piccoli frutti sono aumentati del 50% negli ultimi cinque anni e, nell’ambito dell’ortofrutta, rappresentano la categoria che vende di più in assoluto (fonte: Italianberry.it).

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