La produzione di nocciole in Piemonte, quest’anno, ha subito una flessione del 30%. Ad affermarlo è Coldiretti Piemonte, che spiega: “L’11 novembre ha tradizionalmente sancito la chiusura del bilancio dell’annata agraria, che quest’anno ha risentito prima delle gelate primaverili e poi della prolungata siccità. Quest’ultima ha avuto strascichi anche in autunno causando, in Piemonte, incendi nelle aree boschive, soprattutto nella provincia di Torino e Cuneo, dove a bruciare sono stati circa 3.000 ettari. Per quanto riguarda la produzione, a livello nazionale si è registrato un calo per diverse colture: dall’olio al vino, dal miele alle mele fino ai funghi e ai tartufi, che sono praticamente introvabili.
In Piemonte, dove si conferma il trend nazionale, a risentirne sono soprattutto le nocciole, con un calo del 30%, il miele con un – 70%, la frutta tra cui in particolare i kiwi con un – 60%, il vino che ha fatto registrare -20%, i cereali autunno-vernini con il mais al -50% e le risorse foraggere da cui deriva l’alimentazione per il bestiame che hanno avuto un abbassamento del 30%. La siccità estiva ha messo a dura prova le colture a pieno campo come le insalate, il pomodoro da industria, le patate e i porri. Nota positiva – prosegue Coldiretti – per la produzione di castagne, in aumento dell’oltre il 15% rispetto alla campagna dello scorso anno, nonostante la siccità estiva. Sia la quantità sia la qualità erano state messe, oltretutto, a dura prova dal cinipide galligeno, contro il quale è stata avviata una capillare guerra biologica che ha permesso ora di sconfiggerlo, per cui ora la qualità è ottima.