24 novembre 2023

Pinoli: il boom che fa ben sperare

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Il pinolo mediterraneo? Dopo le positive premesse della scorsa annata, che avevano comunque mostrato una tendenza al rialzo, oggi c’è soddisfazione tra gli operatori per come si stanno mettendo le cose, a poche settimane dall’inizio della nuova campagna commerciale.

Certo, i problemi rimangono il cimicione canadese, vero e proprio spauracchio per le piante di Pinus pinea, è sempre in agguato. Tuttavia i suoi effetti, negli ultimi tempi, sembrano essersi rallentati. A beneficio, appunto, di questo comparto che rappresenta sì una nicchia, ma di eccellenza, del made in Italy.

A testimoniare che le cose stanno andando meglio è lo stesso Federico Grassini, titolare di Grassini Pinoli, che a Campo di San Giuliano Terme (Pisa) porta avanti da cinque generazioni la produzione di pinoli, raccolti all’interno del Parco naturale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli.

“La produzione – spiega Grassini – è nettamente migliorata. Abbiamo sì acquisito anche una nuova pineta, ma rispetto allo scorso anno abbiamo registrato un aumento nella produttività di circa il 40%. Possiamo quindi dichiararci soddisfatti per come sono andate le cose”.

La maggiore disponibilità di prodotto porta con sé, solitamente, anche una diminuzione dei listini rispetto al passato, ma i livelli sono giudicati comunque accettabili. “Attualmente – spiega ancora Grassini – ci attestiamo sui 50 euro il chilo all’ingrosso. Meno rispetto anche a tempi recenti, ma comunque un prezzo discreto. Certamente – prosegue – continua a esserci anche il problema del prodotto d’importazione, quello turco su tutti, che ha una qualità nettamente diversa dalla nostra, ma entra sul mercato a livelli per noi troppo bassi e quindi insostenibili, sui 30 euro il chilo”.

Proprio per sfuggire a queste dinamiche di mercato e riuscire a vendere al giusto prezzo, Grassini si rivolge a una clientela internazionale, interessata all’alta qualità. “Proponiamo il nostro prodotto – conclude Federico Grassini – un po’ in tutto il mondo, dall’Europa agli Stati Uniti, rivolgendoci soprattutto a ristoranti stellati e alberghi di lusso, dove possiamo dialogare con una clientela che ricerca un prodotto di alta qualità”.

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