E’ ormai tutto pronto a Bronte per la raccolta 2023 dell’oro verde, il Pistacchio di Bronte Dop, vera e propria eccellenza apprezzata e richiesta in tutto il mondo.
A fare il punto della situazione per myfruit.it alla vigilia di questo importante appuntamento, che si presenta solo negli anni dispari (a Bronte la raccolta del pistacchio è infatti rigorosamente biennale), è Massimo Cimbali, presidente del Consorzio di tutela Pistacchio verde di Bronte Dop.
“Le condizioni meteo dello scorso giugno – spiega Cimbali – hanno generato una quindicina di giorni di ritardo nell’inizio della raccolta, che inizierà tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima. E’ davvero anomalo quello che è successo: basti pensare che nel 2017 iniziammo il 24 agosto”.
Se occorre pazienza per attendere il giusto grado di maturazione del pistacchio, bisognerà poi fare una corsa contro il tempo dopo. Continua infatti Cimbali: “La raccolta dovrà essere il più possibile veloce, anche se ovviamente, per le caratteristiche del nostro territorio, sarà sempre senza alternative: e, quindi, a mano. L’importante è che non ci siano giorni di pioggia ora, che potrebbero rovinare questa fase fondamentale”.
In ogni caso, proprio perché tutta la raccolta si svolge manualmente, non sarà un lavoro breve. “Io ad esempio ho una 40ina di ettari di pistacchieto – rileva Cimbali – e con 80–90 operai conto di impiegare poco meno di un mese. Insomma, continua a essere un lavoro molto impegnativo, aggravato peraltro da un problema che sente anche il nostro settore, così come tutto il comparto agricolo: la mancanza di manodopera e la grande difficoltà nel reperirla”.
Focalizzandosi poi sulle previsioni per la campagna 2023, Cimbali dichiara: “Quest’anno ci attendiamo un leggero incremento sul 2021, che comunque era stato soddisfacente, con 2.100 tonnellate di prodotto certificato. Del resto, il nostro pistacchio continua a destare sempre molto interesse e, nel 2023, un’altra 60ina di produttori sono entrati a far parte del Consorzio”.
Pure sul fronte dei prezzi ci si attendono sorprese positive. “Già l’ultima campagna – conclude Massimo Cimbali – è andata molto bene dal punto di vista commerciale, perché siamo partiti con 15 euro il chilo per il prodotto in guscio e siamo arrivati anche a 16/16,50 euro il chilo, con punte di 17. Visti gli aumenti che ci sono stati in questi due anni e le richieste anche da parte della manodopera di retribuzioni più elevate, potrebbe esserci un ulteriore ritocco dei listini, ma questo è ancora da vedere”.