Si profila un’ottima annata per il Pistacchio di Raffadali, che quest’anno si accinge a debuttare a livello commerciale anche con la certificazione Dop, Denominazione di origine protetta, dopo l’ufficializzazione di questo importante traguardo durante la scorsa primavera.
A fare il punto della situazione con myfruit.it è Salvatore Gazziano, componente del comitato promotore per la Dop, che spiega: “Siamo ancora in piena raccolta e un bilancio definitivo lo avremo solo a fine ottobre. Possiamo comunque già dire che il 2021 è un’ottima annata e raccoglieremo anche da nuovi impianti”.
C’è grande fermento, nell’ambiente, per l’esordio commerciale della Dop. “Al momento – prosegue Gazziano – sono già diverse decine le aziende produttrici che hanno aderito. C’è comunque ancora la possibilità di farsi certificare già per quest’anno. Basta infatti rivolgersi al nostro comitato promotore per la Dop, che a sua volta invierà comunicazione all’ente certificatore esterno che abbiamo scelto, ovvero Csqa. L’ente certificatore, di conseguenza, procederà a fare alcune verifiche, come ad esempio che la varietà coltivata sia quella iscritta nel registro della Dop, ovvero la Bianca Napoletana, e che l’azienda produca sul territorio che è stato individuato per il Pistacchio di Raffadali Dop. La possibilità è aperta tra l’altro sia per i produttori, sia per i trasformatori”.
Gazziano ha anche affrontato la questione prezzi: “Ci aspettiamo un rialzo rispetto al passato – ha detto – sia perché il percorso di certificazione ha un costo, sia perché continua a essere forte la domanda di pistacchio”.
Ultimo ma non per importanza, Gazziano ha confermato che continua l’attività di ricerca sul Pistacchio di Raffadali, in collaborazione con enti come la stessa Università di Catania.