Gli eventi atmosferici avversi della scorsa primavera hanno provocato danni significativi anche nell’areale del Pistacchio di Raffadali Dop. A conti fatti, comunque, si raccoglieranno sufficienti quantitativi, tali da permettere di confermare le attività di promozione del Consorzio e di continuare l’opera di divulgazione di questa eccellenza made in Sicily.
A fare il punto della situazione per myfruit.it è Calogero Frenda (nella foto), presidente del Consorzio di tutela Pistacchio di Raffadali Dop. “L’annata 2023 – rileva Frenda – non si presenta splendida. Abbiamo iniziato a raccogliere la scorsa settimana e dovremmo concludere tra fine settembre e inizio ottobre, con una produzione attorno al 60% rispetto alla norma. A incidere su questo risultato è stato soprattutto il maltempo dello scorso maggio, che non ha dato omogeneità alla fioritura e di fatto ha compromesso l’anno di carica atteso proprio nel 2023. C’è anche chi, purtroppo, non raccoglierà nulla. Ciò contribuisce, appunto, a determinare tale media. Il quantitativo a fine raccolto sarà comunque sufficiente a confermare le diverse attività che abbiamo in programma”.
Frenda rimane ottimista sul futuro. “La produzione di quest’anno – continua – ci consentirà di mantenere le posizioni sui mercati nei quali già siamo presenti e di essere presenti ad alcune fiere ed eventi interessanti per il nostro comparto, sia in Italia sia all’estero”.
La Fastuca Fest e il Museo del Pistacchio
A proposito di eventi, intanto, proprio durante il prossimo fine settimana, da venerdì 15 a domenica 17 settembre, Raffadali sarà in festa per celebrare il suo pistacchio, con la Fastuca Fest, giunta alla settima edizione. Un evento importante, segnalato dallo stesso Frenda, è in programma domenica alle 11:00 in Contrada Pietrarossa, quando di fatto saranno gettate le basi di un vero e proprio museo del pistacchio, con la messa a dimora di dieci portainnesti di Terebinto, sui quali poi saranno innestate diverse varietà di pistacchio. “L’obiettivo di questa iniziativa – commenta il presidente del Consorzio – è costruire il futuro del pistacchio partendo già dalle scuole e insegnando agli studenti a distinguere e a capire le differenze tra la nostra cultivar, che è la Bianca Napoletana, e le altre”.
Previsioni di crescita e prezzi
Frenda guarda con ottimismo verso il futuro anche per il dinamismo che continua a caratterizzare il Pistacchio di Raffadali Dop. “Oggi siamo a circa 250 ettari – spiega – ma già il prossimo anno è atteso l’ingresso nel Consorzio di altre cinque grandi aziende, che aggiungeranno un centinaio di ettari alle superfici già certificate. Del resto, la qualità viene evidenziata anche dal prezzo: tra prodotto certificato e non certificato, c’è una differenza sul mercato di circa 10 euro il chilo”.
E’ presto, intanto, per parlare di nuovi listini, ma Frenda è comunque soddisfatto dell’andamento del 2022. “L’anno scorso – conclude Calogero Frenda – è andata abbastanza bene. Le quotazioni sono state soddisfacenti, tra i 45 e i 50 euro il chilo di prodotto sgusciato all’ingrosso. Per il 2023, invece, è ancora prematuro affrontare il tema prezzi”.