28 febbraio 2022

Pistacchio verde di Bronte Dop: un’annata migliore del previsto

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L’ultimo raccolto del Pistacchio verde di Bronte Dop è stato migliore del precedente, nonostante i timori della vigilia. Ad affermarlo è Massimo Cimbali, componente del consiglio d’amministrazione del Consorzio pistacchio verde di Bronte Dop.

“A conti fatti il 2021 è stata una buona annata – riferisce Cimbali – con quantitativi superiori al raccolto del 2019 (come è noto, a Bronte il pistacchio si raccoglie solo negli anni dispari, ndr). L’anno scorso, infatti, il prodotto certificato Dop è arrivato complessivamente a 2.100 tonnellate, mentre nel 2019 ci eravamo attestati sulle 1.900 tonnellate”.

Non sta peraltro solo nei quantitativi prodotti il motivo della soddisfazione di Cimbali. “L’adesione al Consorzio – prosegue – è aumentata ulteriormente. Oggi i soci sono circa 280, con una copertura del 90% tra coloro che producono pistacchio nel territorio di Bronte. Anche i prezzi sono soddisfacenti: attualmente siamo a 16 euro il chilo per il prodotto in guscio e a 45-50 euro il chilo per lo sgusciato”.

Anche il Consorzio pistacchio verde di Bronte Dop ha aderito al Coordinamento nazionale frutta in guscio. “Riteniamo sia stata una buona idea istituire questo ente – commenta Cimbali – perché l’unione fa la forza. Promuovere il consumo di frutta in guscio italiana in modo coordinato e unitario, crediamo possa risultare molto utile”.

Quanto a nuovi mercati e al delicato momento commerciale generato dal conflitto russo-ucraino, Cimbali spiega: “Per quanto riguarda i mercati, i soci del Consorzio sono attivi sostanzialmente in tutto il mondo, tanto che non temiamo la concorrenza di prodotto estero, perché si tratta appunto di qualche cosa di completamente differente dal Bronte Dop. Per ciò che concerne la guerra in corso, abbiamo alcuni soci che hanno rapporti commerciali con la Russia. Ovviamente, come tutti, in questo momento sono alla finestra per vedere cosa succede”.

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