Con la conversione in legge del decreto Sostegni-bis, diventa norma l'estensione alle donne senza limiti d'età delle agevolazioni previsto finora per i giovani imprenditori agricoli con la misura Più Impresa di Ismea, l'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare del Mipaaf.
Una modifica che mira a sostenere il lato rosa dell'agricoltura italiana che oggi rappresenta il 26% del totale.
Si tratta di un contributo a fondo perduto fino al 35% delle spese ammissibili e in un mutuo a tasso zero per la restante parte nei limiti del 60% dell'investimento, di cui possono beneficiare le imprenditrici e le imprese a totale o prevalente partecipazione femminile. Un sostegno importante, fa sapere Ismea, che si aggiunge allo strumento “Donne in Campo” che resta operativo.
Le donne in agricoltura? 233mila con 56.300 imprese
“A fine 2020, le donne in agricoltura risultavano 233mila su un totale di 912mila occupati (26%) – spiega il deputato Giuseppe L'Abbate, esponente M5S in commissione Agricoltura – L'incidenza maggiore rispetto alla media nazionale la si registra in Campania e Basilicata (39%), Molise (36%), Liguria (34%), provincia autonoma di Trento e Abruzzo (32%) e, soprattutto al Sud, l'agricoltura ha una funzione sociale e contribuisce ad attenuare la disoccupazione femminile”.
Al contrario, un'incidenza particolarmente bassa si evidenzia in Sardegna (11%), Lombardia (17%), Sicilia (19%). A dicembre 2020 erano 56.300 le imprese agricole femminili iscritte nei registri camerali, il 28,3% delle imprese di tutti i settori economici (735.500).