29 novembre 2017

Più spazio in Europa per l’uva da tavola egiziana

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Potrebbe diventare meno restrittiva la via che porta l‘uva da tavola egiziana sui mercati europei. Secondo quanto afferma in un articolo un quotidiano egiziano, Ahram’s, poi ripreso da una nota dell'ICE, il ministro dell'agricoltura dell'Egitto Abdel-Moneim El-Banna ha annunciato che l'Unione Europa sta per togliere questo frutto tra quelli soggetti a controlli particolarmente restrittivi, questo dopo il parere favorevole dello scorso 8 e 10 novembre da parte del PAFF Commitee (The Standing Committee on Plants, Animals, Food and Feed).

Il lascia passare all'uva egiziana arriva dopo che il ministero dell'agricoltura di questo paese ha deciso che possono esportare questo frutto solo le aziende agricole regolarmente registrate. La decisione da parte del comitato europeo, però, sottolinea sempre il giornale arabo, deve ancora essere approvata ufficialmente poiché il PAAF si limita ad esprimere solo pareri he poi devono essere resi esecutivi.

In questo momento l'uva da tavola egiziana segue un protocollo di ingresso in UE che prevede un'ispezione del 20% superiore, che si traduce nel fatto che 2 container ogni 10 vengono ispezionati. Questa misura venne prese a partire dal 2012 per controllare in modo più capillare il livello di pesticidi presenti in questi ed altri prodotti proveniente dall'Egitto.

L'eventuale decisione dell'UE segue analoghe misure meno restrittive prese ultimamente anche da altri paesi che, a partire dal 2016, avevano deciso di vietare nei rispettivi mercati l'importazione di prodotti alimentari egiziani: ad esempio la Giordania ha recentemente abolito il divieto di importazione di patate dall'Egitto, analoga decisione ha stata presa anche da Bahrein, Kuwait ed Emirati Arabi Uniti (vedi qui la precedente decisione.)

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