Il 30 giugno sono stati approvati in via definitiva dalla Camera gli emendamenti al decreto legge n. 59 del 6 maggio che istituisce il Fondo complementare al Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza). Si tratta di uno stanziamento di 30 miliardi che si aggiunge alla dotazione europea.
Le modifiche al decreto legge apportate in sede di conversione definiscono che, nello specifico, 1,2 miliardi di euro siano riservati ai contratti di filiera e distrettuali per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo. Di questo plafond di risorse, il 25%, 300 milioni distribuiti in un arco temporale di cinque anni, è destinato esclusivamente alle produzioni biologiche.
Si tratta di un risultato molto positivo che risponde alle sollecitazioni e alle proposte espresse dalle associazioni del mondo bio – Aiab, AssoBio, Associazione Biodinamica e FederBio – che avevano scritto al presidente del Consiglio Draghi, al ministro delle Politiche agricole Patuanelli e ai capigruppo di Camera e Senato, proprio per sottolineare l'importanza d'inserire nel Pnrr misure di sostegno a favore del biologico, come modello produttivo in grado di favorire la transizione ecologica del sistema agricolo e alimentare del nostro Paese, in coerenza con le politiche europee del Green Deal.
In particolare, nelle proposte inviate, si evidenziava proprio la rilevanza di destinare finanziamenti per la promozione di filiere di made in Italy bio e di distretti biologici, con priorità per le aree interne e naturali protette.
Questo primo e importante risultato spinge ancora di più le associazioni del bio ad impegnarsi anche per le altre proposte inserite nelle note inviate a suo tempo, come la richiesta di investimenti in ricerca e innovazione per il settore, una maggiore spinta verso la digitalizzazione e una fiscalità finalizzata ad agevolare le attività, i prodotti e i servizi che hanno un impatto positivo sull'ambiente.
“Siamo molto soddisfatti di questo risultato concreto che riconosce il nostro impegno nel sostenere che la transizione verso l'agroecologia, con investimenti finalizzati alla crescita del bio, sia un asset fondamentale da inserire nel Pnrr. Le risorse stanziate possono contribuire a rendere ancora più incisivo lo sviluppo di un settore strategico come il biologico, che rappresenta non solo un approccio efficace nel contrasto al cambiamento climatico e nella tutela della biodiversità, ma un'opportunità concreta di sviluppo per tanti territori rurali del nostro Paese, capace di creare occupazione in particolare per giovani e donne, in piena coerenza con le priorità indicate nel Pnrr” hanno commentato le associazioni del biologico.
Fonte: FederBio