Il governo di Mario Draghi prenderà forma probabilmente dopo il secondo giro di consultazioni. Il presidente incaricato, infatti, vuole prima definire il perimetro della sua maggioranza e scegliere, solo dopo, i nomi dei ministri. Intanto, però, diventa sempre più probabile l'ipotesi di una squadra composta da tecnici e politici.
Quel che è certo è che i ministri saranno figure esperte. Ecco allora, in rigoroso ordine alfabetico, le prime indiscrezioni che riguardano il ministero delle Politiche agricole.
Tra i nomi più citati, Teresa Bellanova (Italia Viva), ministra dimissionaria che ha maturato 15 mesi di esperienza nell'ultimo governo Conte. Ma – se la Lega pretenderà un ministero per sostenere il governo Draghi – potrebbe essere molto probabile anche un ritorno di Gian Marco Centinaio, da giugno 2018 a settembre 2019 ministro delle Politiche agricole, con delega al turismo, nel governo Conte 1.
In Italia, però, parlare di politiche agricole senza citare Paolo De Castro (Pd), coordinatore S&D alla commissione Agricoltura del Parlamento europeo, sarebbe paradossale. E, infatti, il suo nome circola, ed è sostenuto da buona parte del settore agroalimentare. La sua esperienza potrebbe essere la vera discriminante.
Un po' a sorpresa, poi, si sente il nome di Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione Univerde e già ministro dell'Agricoltura e dell'ambiente.
E se fosse un tecnico?
Le ultime voci, infine, non escludono che al dicastero di via XX settembre arrivi un tecnico. E sono due i nomi che ricorrono: Giuseppe Blasi, capo dipartimento del Mipaaf, e Mario Catania (gruppo misto), che è stato ministro delle Politiche agricole del Governo Monti dal novembre 2011 all'aprile 2013.