21 ottobre 2020

Pomodoro da industria, il punto sulla lotta al ragnetto rosso

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Prove sperimentali in campo, linee guida e formazione per gli agricoltori a seguito della raccolta e analisi di un campione di dati forniti da un centinaio di aziende agricole. Sono i primi importanti passi compiuti dal Goi Idra il Gruppo operativo per l’innovazione della difesa fitosanitaria contro il ragnetto rosso che punta a trovare una strategia sostenibile ed efficace per contrastare la presenza del ragnetto rosso. Acaro che rischia di danneggiare la produzione del pomodoro da industria, specie nell’areale piacentino (circa 10mila ettari coltivati a pomodoro nel corso della campagna 2020). Un progetto, a un anno dalla sua partenza, che si sarebbe dovuto illustrare giovedì 22 ottobre a Piacenza nel corso di un convegno – organizzato da Consorzio agrario Terrepadane ed Oi Pomodoro da Industria del Nord Italia – e che è stato annullato a seguito delle disposizioni dell’ultimo Dpcm antiCovid. Di seguito lo stato dell'arte.

La nascita del progetto

Idra è nato un anno fa, l'1 ottobre 2019, con l’obiettivo di migliorare la difesa fitosanitaria contro il ragnetto rosso. È un progetto di sperimentazione della durata di 30 mesi che si concluderà il 31 marzo 2022 e che ha ottenuto un finanziamento di 180mila euro, su un costo complessivo di 250mila, dalla Regione Emilia Romagna nell'ambito del Piano di sviluppo rurale. Vede collaborare Consorzio agrario Terrepadane (ente capofila); Organizzazione interprofessionale Oi Pomodoro da industria del Nord Italia, Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza; Ainpo; Centro di formazione, sperimentazione ed innovazione Tadini e quattro aziende agricole della provincia di Piacenza situate nell’area in passato maggiormente colpita dalla diffusione del ragnetto, ossia la zona a sud di Piacenza nel territorio dei comuni di Gossolengo, Gazzola, Podenzano, Rivergaro, Vigolzone, Ponte dell’Olio, San Giorgio Piacentino e Pontenure.

Lo stato di avanzamento dei lavori

Pur in presenza di restrizioni legate all’emergenza Covid-19, particolarmente rilevanti soprattutto per il territorio della provincia di Piacenza e che hanno costretto a rinviare (dal punto di vista temporale) alcune attività, il programma del Gruppo di innovazione sta comunque procedendo secondo gli obiettivi prefissati.

L’Oi Pomodoro da industria del Nord Italia ha coordinato, in collaborazione con le Op Ainpo, Asipo e Poa, l’attività di distribuzione in circa cento aziende agricole del territorio di Piacenza e Parma di schede per la raccolta dati, finalizzata ad identificare i fattori predisponenti la pullulazione del ragnetto rosso. Le aziende oggetto dell’indagine sono collocate nelle diverse zone di rischio per il ragnetto rosso (in primis la provincia di Piacenza) e i dati raccolti sono in corso di elaborazione da parte dell’Università. L’Oi, inoltre, sta attuando la divulgazione delle informazioni raccolte in modo innovativo, mettendo a punto una strategia di comunicazione basata sulle caratteristiche della filiera conducendo dei focus group con i vari stakeholder per mettere a fuoco quali siano i messaggi da veicolare ai diversi destinatari. In questo modo si raccolgono informazioni non solo tecniche, ma anche indicazioni utili a comprendere le dinamiche che influiscono positivamente sul contrasto al ragnetto.

È stata elaborata, da parte dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, una prima versione di Linee Guida finalizzate a indirizzare gli agricoltori verso azioni rivolte a prevenire, per quanto possibile, o controllare la problematica del ragnetto rosso in campo. Queste linee guida saranno ulteriormente affinate nel corso del progetto, sempre in costante confronto con il Consorzio fitosanitario, nel pieno rispetto dei Disciplinari di produzione integrata.

In quattro aziende agricole (partner del progetto) sono stati avviate attività di prove in campo, in modo da effettuare un confronto tra la tecnica adottata dall’azienda e la tecnica innovativa basata sull’applicazione delle Linee guida: ciò ha consentito di effettuare poi una prima parte di campionamenti per caratterizzare la composizione delle popolazioni di acari (fitofagi e predatori). È stato finora raccolto materiale relativo a circa 30 popolazioni, che sarà analizzato nei prossimi mesi. Sono state inoltre condotte, sino ad oggi, circa metà delle attività previste per la valutazione della resistenza (e conseguenti ricadute sulla difesa fitosanitaria), in cui è stata verificata sia l’attività diretta dei prodotti sia l’effetto di miscele (tank mix) con alcuni dei prodotti per i quali nei disciplinari di produzione integrata non sono definiti limiti oltre a quelli di etichetta.

È infine in fase di avvio l’attività formativa in capo al Centro di Formazione Tadini che coinvolgerà una serie di aziende agricole (circa 40) per un corso finalizzato a fornire ai partecipanti una formazione sulle conoscenze inerenti la resistenza degli acari tetranichidi ai prodotti fitosanitari e alle relative strategie di gestione e contrasto. L’obiettivo sarà quello di sviluppare nei partecipanti una competenza specifica tale da consentire loro di impostare razionalmente la difesa fitosanitaria con concreti risultati nel contrasto al ragnetto. Saranno quindi approfondite strategie innovative di contrasto e difesa contro questa avversità.

 Rabboni (Oi): “Cerchiamo soluzioni a vantaggio di tutta la filiera”

“L’Oi, associazione di industrie di trasformazione e di organizzazioni produttive agricole, aderendo al Goi e cofinanziando il progetto – commenta il presidente dell’Organizzazione interprofessionale Tiberio Rabboni – porta il contributo dell'intera filiera del pomodoro da industria alla ricerca di nuove soluzioni per il contrasto del ragnetto rosso, la cui presenza minaccia quantità e qualità delle produzioni. Già nel 2018 abbiamo collaborato alla stesura e diffusione di un primo vademecum tecnico e, successivamente, nel 2019, cofinanziato la sperimentazione della lotta biologica all'acaro in questione, i cui risultati sono in corso di monitoraggio. In questo progetto Idra l’Oi svolge ruolo di interfaccia tra i vari soggetti coinvolti e di divulgatore degli esiti della sperimentazione, i cui risultati saranno messi a disposizione di tutti gli stakeholder del settore: agricoltori; tecnici delle Op; organizzazioni professionali e rivenditori per un approccio innovativo e scientificamente fondato di difesa sostenibile del pomodoro da industria”.

Crotti (Terrepadane): “Innovazione continua per il nostro territorio”

“Il ragnetto rosso è una grave calamità e rappresenta una variabile molto preoccupante e difficile da gestire nella coltivazione del pomodoro, in quanto può compromettere la produzione e comporta costi elevati per la difesa – spiega Marco Crotti, presidente del Consorzio Terrepadane – Oggi in agricoltura è richiesto un costante sforzo e impegno in termini di innovazione. L’obiettivo del progetto è quindi individuare una strategia efficace con la speranza di riuscire a raggiungere risultati concreti, come merita questa filiera che è vitale per l’economia del nostro territorio”.

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