20 gennaio 2022

Pomodoro Nord Italia: chiudere al più presto l’accordo quadro

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Sono in corso le trattative fra produttori e industriali per il prezzo del pomodoro da industria nel Nord Italia relativo alla campagna 2022. La passata campagna aveva visto fissare il prezzo a 92 euro a tonnellata, con 3 milioni di tonnellate trasformate.

I produttori si sono presentati al confronto con la parte industriale – comunica Coldiretti Emilia Romagna – forti di un documento unitario sottoscritto da tutte le Op che prevede una piattaforma programmatica per il rinnovo e la conseguente stipula dell'accordo quadro per la produzione e la trasformazione del pomodoro da industria nell'area del Nord Italia nella campagna 2022″.

La sottoscrizione dell'accordo quadro – sottolinea Coldiretti – è fondamentale per tutta la filiera in quanto si colloca in un periodo economico/sociale che non ha precedenti, con un aumento senza eguali dei costi di produzione per le imprese agricole costrette ad affrontare rincari vertiginosi per tutte le operazioni colturali”.

Riteniamo fondamentale – prosegue Coldiretti – un proficuo e frequente dialogo fra le parti per sottoscrivere velocemente l'accordo quadro per il 2022, così da permettere alle aziende agricole una corretta pianificazione e maggiori certezze nella scelta del riparto colturale aziendale”.

Nella trattativa – prosegue Coldiretti – occorre proseguire nel percorso di riallineamento degli indici di valutazione qualitativa alle reali condizioni del prodotto. È necessario inoltre mettere in atto tutte le politiche volte a far apprezzare dal consumatore la qualità e la salubrità del nostro prodotto e per questo riteniamo che occorra creare un vero e proprio “Distretto del Pomodoro“, mettendo insieme imprese, cittadini, associazioni e istituzioni, per ottenere una migliore collaborazione sulle azioni comuni, finalizzate a organizzare, sostenere, promuovere e valorizzare l'intera filiera che produce e trasforma un prodotto di altissima qualità in un territorio ben definito”.

La filiera vince se la è unita, occorre quindi condividere un percorso diverso rispetto al passato, per poter tracciare delle traiettorie di futuro per il bene dell'intero comparto.

Fonte: Coldiretti

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