14 settembre 2022

Pomodoro, un progetto per raccontarne i valori

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In Italia si coltivano ogni anno più di cinquemila specie di pomodori, diversi per colore, forma e gusto, con un’estensione di coltivazioni di circa 70mila ettari, comprensivi delle varietà destinate al consumo fresco e alla trasformazione.

Quello dei pomodori italiani è un processo identitario che affonda le sue radici nella storia dell’alimentazione mondiale. Il pomodoro arriva in Italia nella seconda metà del 500 ma trova la massima espressione gastronomica dopo il 700.

Il pomodoro e la cultura gastronomica italiana

Oggi è impossibile pensare all'Italia senza fare riferimento ai pomodori e la loro importanza nella cultura gastronomica e questo, ovviamente coinvolge principalmente il pomodoro trasformato in tutte le sue declinazioni e di cui l’Italia è leader produttivo. Sui pomodori da tavola il processo identitario è meno caratterizzato ma certamente i numeri mettono in evidenza un ruolo chiave dell’Italia nel business mondiale.

Qualche numero

La superficie coltivata del pomodoro da tavola in Italia supera di poco i 7.500 ettari in serra e 17mila in pieno campo, mentre la sua produzione si aggira intorno a un milione di tonnellate annue che posiziona, a livello europeo, l’Italia al quarto posto nei paesi produttori, mentre la Spagna si conferma leader, seguita da Paesi Bassi e Belgio.

Caratterizzano l’offerta italiana la qualità organolettica, il gusto, il sapore, la consistenza dei frutti e la differenziazione dell’offerta, sia in termini varietali sia in termini di calendario di commercializzazione.

La produzione europea

Complessivamente, in Unione europea, secondo il report Eu Agricultural outlook for markets And income 2018-2030, si acquistano in media 14 chili pro-capite di pomodori all’anno, di cui il 40% di prodotto fresco e il restante 60% in trasformato. La previsione del report europeo indica un aumento progressivo dei consumi di pomodori di piccolo formato, anche di forma oblunga o allungata a discapito delle tipologie più tradizionali a bacca grande.

Un frutto al centro di Fruit and Veg

Il pomodoro è fra i prodotti al centro di Fruit and Veg. Natural Health!, il progetto finanziato da Unione europea e Aop Gruppo Vi.Va, Almaverde Bio, Apofruit, Codma, Coop Sole, Mongolfiera, Ortoromi, Terremerse, Solarelli, Op TerrediBari per la promozione di uno stile di vita salutare e la diffusione dei valori della frutta e verdura europea fra i consumatori di Italia, Romania e Olanda.

“Certamente – dichiara Sergio Giardina – amministratore di Op la Mongolfiera – I problemi di costo dell’energia e dei mezzi tecnici di produzione a cui si va ad aggiungere il climate change, rendono difficile qualsiasi previsione quantitativa a medio lungo termine ma è fuor di dubbio che l’offerta di qualità, coltivata nelle aree più vocate del pianeta come l’Italia avrà sempre un posto di primo piano nei consumi europei”.

“La nostra produzione, in Sicilia – prosegue Giardina – è concentrata su pomodori a bacca piccola ad alto valore aggiunto. La produzione della prossima campagna sarà certamente un po' frenata dall’incertezza di questo momento in termini di costi dei mezzi tecnici e costi energetici, come del resto avviene in tutta Europa, va detto che il nostro modello produttivo, in Sicilia, ha caratteristiche uniche in termini di qualità dell’offerta ma anche in termini più ampi di legame con il territorio di produzione, tutela dell’ambiente e ruolo sociale. Non dimentichiamo che i costi di manodopera, da noi, incidono per il 40-50% sui costi generali di produzione e questo fa intendere quanto sia importante socialmente in Sicilia la coltura del pomodoro da tavola”.

In Europa, i principali driver di consumo del pomodoro da tavola sono legati al gusto, alla facilità d’uso e ai requisiti nutrizionali e certamente la produzione proveniente dalle aree più tradizionalmente vocate hanno tutti i requisiti per ottenere il massimo gradimento dei consumatori.

Fonte: Aop Gruppo Vi.Va

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