22 aprile 2016

Porcaro (Cortilia). «Amazon un problema? No, un’opportunità»

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C’è il giovane architetto che ha cambiato vita e oggi coltiva ortaggi in provincia di Milano a Corbetta e Sedriano. C’è chi invece è cresciuto nel contesto agricolo familiare, ma ora ha deciso di abbandonare allevamenti intensivi concentrandosi sul “poco e buono”. Chi fa mozzarelle in centro a Milano con solo latte italiano, tutte le mattine, chi ancora coltiva orzo che spedisce in Germania per la maltazione per poi ricavarne in Italia una birra Pils.

Cascina Day di Cortilia presso l'azienda Ca' Grande di Zibido San Giacomo (MI)

Cascina Day di Cortilia presso l'azienda Ca' Grande di Zibido San Giacomo (MI)

Sono alcuni dei produttori che hanno deciso di affidarsi a Cortilia per vendere i loro prodotti on line. In una sorta di “Cascina Day”, giovedì 21 aprile il noto sito di e-commerce – “il primo mercato agricolo on line” come si definiscono – ne ha radunati sei a casa di uno di loro (Cascina Ca’ Grande a Zibido San Giacomo in provincia di Milano) per presentarli, assaggi inclusi, ad una quarantina tra clienti, food blogger e giornalisti.

Nati nel 2011 e operativi dal 2012, a 4 anni di distanza, Cortilia cresce in termini di assortimento e bacino di utenza e, a detta del suo fondatore e Ceo Marco Porcaro, non intende fermarsi. Coordina un team molto giovane, composto da 17 dipendenti, e ha fatto della filiera corta, del Km 0, del servizio “just in time”, alcuni dei cardini con i quali espandersi su più province del centro-nord e, in futuro, anche in Europa.

Marco Porcaio, fondatore e Ceo di Cortilia

Marco Porcaro, fondatore e Ceo di Cortilia

«Oggi Cortilia è presente in 11 province italiane. Stiamo continuando a crescere nelle aree già coperte dal nostro servizio e nel numero di agricoltori: ad oggi sono circa un centinaio quelli che vendono su Cortilia, su differenti mercati, ruotando a seconda della stagionalità. Creiamo anche “contaminazioni”, nel senso che su Cortilia non ci sono solo prodotti locali ma anche eccellenze nazionali più facilmente trasportabili o che hanno caratteristiche organolettiche che possono essere condivise su più mercati. Lo zafferano è un esempio”.

Qual è il peso dell’ortofrutta all’interno del paniere di prodotti in vendita su Cortilia?

Rappresentano circa il 60/70% in termini di volumi e il 20% in termini di referenze rispetto al totale.

L’ortofrutta è il biglietto da visita di Cortilia?

Sì, noi siamo partiti con frutta e verdura. Il nostro obiettivo è quello di portare prodotto fresco a domicilio tutte le settimane ai nostri clienti direttamente dagli agricoltori, quindi il nostro focus è stato quello di proporre questo tipo di prodotto per poi espanderci. Oggi abbiamo in totale 600 referenze in vendita su Cortilia e aumentano sempre di più e non sono solo ortofrutticole. Vogliamo cominciare a raccontare che Cortilia non è solo frutta e verdura, ma anche altro.

Come mai questo allargamento in ampiezza delle referenze?

Semplice: ce lo stanno chiedendo i clienti. Non per qualche visione strana. Per esempio, abbiamo cominciato a vendere anche prodotti di personal care e beauty care, ma sempre legati al nostro universo. Abbiamo per esempio coinvolto un produttore di olio del Garda che ha fatto delle creme per il viso. Insomma la richiesta dei clienti è stata: “ottime frutta e verdura, ma se potessi trovare anche altro sarebbe meglio”.

L’aspetto logistico nell’e-commerce è fondamentale, ancor più quando si tratta di gestire e consegnare alimenti freschi. Come lo affrontate?

Raccogliendo grandi finanziamenti, perché la logistica è un aspetto che “brucia soldi”. La logistica del freddo è importante, tra 0 e 4 gradi ad atmosfera controllata, e quindi richiede dei grossi investimenti. Però alla base di Cortilia c’è un approccio molto “logistico oriented”. Io, prima di fare Cortilia, ho costituito un’azienda che si occupava di route planning che ottimizzava le flotte per la distribuzione, quindi siamo molto orientati all’ottimizzazione delle risorse impiegate. Siamo molto attenti a massimizzare il numero di consegne minimizzando il numero dei mezzi impiegati, questo per ridurre i costi ma anche per una questione ambientale.

Cortilia_ConfetturediOrtaggi

Confetture di ortaggi in vendita su Cortilia

Amazon, con lo sbarco nell’alimentare e nel fresco, ortofrutta inclusa, è una minaccia?

No, è un’opportunità fantastica perché il mercato italiano è molto frammentato e c’è poca spesa on line per questo tipo di prodotti. Noi abbiamo cominciato ad evangelizzare e a far conoscere questo tipo di offerta sul mercato e player come Amazon operano una grossa spinta al mondo della Gdo e dei retailer on line nello stimolare la clientela a provare questo tipo di servizio. Noi, chiaramente, tendiamo a differenziarci da Amazon con un’offerta molto più orientata alla qualità, al gusto e alla sostenibilità.

Quindi Amazon per chi può essere eventualmente un problema?

Per la grande distribuzione organizzata. Per noi è solo un’opportunità. Può educare quel consumatore, per esempio, che noi non siamo riusciti a raggiungere, a comprare frutta e verdura on line. In Amazon sono molto bravi ed efficienti. Noi dobbiamo convincerli che su Cortilia può trovare un altro tipo di prodotto, un altro tipo di racconto e di storia.

Giornate come quella di oggi, dove i produttori incontrano i consumatori le fate spesso?

Sì. Una volta al mese facciamo un “Cortilia Academy”. Una volta era rivolto solo ai dipendenti di Cortilia per creare conoscenza e consapevolezza nel team. Questo perché non tutti si occupano di gestione degli agricoltori, anzi, la maggior parte si occupa di software, di logistica, di customer care. Poi le abbiamo aperte al pubblico, ai clienti e infine anche a giornalisti e foddblogger perché vogliamo farci conoscere e contaminarci, crescere raccogliendo stimoli per migliorarci.

In Italia, negli ultimi 15 anni, i consumi di frutta e verdura sono costantemente diminuiti. Questione di gusto? Oppure l’ortofrutta deve cominciare ad essere percepita in modo differente?

Secondo me Cortilia rappresenta la strada e l’evoluzione in termini di offerta che i produttori di ortofrutta dovrebbero avere nel rivolgersi al mercato, facendo percepire i loro prodotti come un valore e non come una commodity. Io devo valorizzare una zucchina per far capire il sapore, la qualità, sia da un punto di vista organolettico che produttivo per creare una correlazione forte tra prodotto e consumatore. Non bisogna mangiare una zucchina, ma la zucchina. Deve percepire cosa sta mangiando e il valore nutrizionale che ha. Noi chiaramente ci rivolgiamo a una clientela che è già sensibile ad un altro tipo di racconto dell’ortofrutta. Infatti, siamo completamente in controtendenza rispetto al mercato: percepiamo un cambiamento del consumo che va verso l’ortofrutta.

Chi è il cliente tipo che compra su Cortilia?

Donna, 40 anni, molto sensibile al gusto, alla qualità e alla sostenibilità. Vuole mangiare meglio e vuole sapere cosa mangia.

Qualche numero?

Più di 100mila utenti iscritti, facciamo migliaia di consegne alla settimana, anzi decine di migliaia, perché stiamo cominciando a crescere in modo importante.

Obiettivi futuri?

Crescere sempre più. Pensiamo di avere le capacità per poterlo fare, sia a livello di penetrazione dei mercati nei quali siamo già presenti, sia aprendo altre aree geografiche del centro-nord Italia. Ma anche aumentando la gamma di prodotti offerti nonché le modalità di consumo. Ad esempio, adesso c’è la possibilità di ordinare tramite ricette già pre-assemblate. Introdurremo novità focalizzandoci sulle modalità di consumo e sul fresh food, che per noi è la chiave, ortofrutta in primis.

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