A febbraio del 2013 la partecipazione per la prima volta al Fruit Logistica di Berlino con la presentazione del progetto, ora sembra sia proprio giunto il momento di partire. Si tratta del progetto “Fresh Port” pensato dall’Autorità portuale di Taranto, che intende far sì che uno scalo sino ad ora utilizzato solo per movimentare materie prime e prodotti della siderurgia, diventi anche un punto di riferimento per l’import ed export di frutta e verdura.
Come riporta il Sole24Ore, l’iniziativa unisce organizzazioni di produttori di Puglia, Basilicata e Calabria ed ha come partner il gruppo olandese Greenery, attivo nella distribuzione internazionale di ortofrutta fresca (e sede in Italia a Verona). Per attuare questo progetto è stato istituito il C.i.a.o. Italia, acronimo di “Consorzio internazionale agro-ortofrutticolo” composto per ora da cinque organizzazioni di produttori, alle quali prossimamente se ne aggiungeranno altre quattro, con presidente del cda Giorgio Mercuri, che è anche presidente nazionale di Fedagri Confcooperative e di Aci agroalimentare.
Come afferma Sergio Prete, presidente dell'Autorità portuale di Taranto «Entro fine mese il nuovo consorzio costituirà una società di commercializzazione con la struttura italiana di Greenery per dar modo ai produttori di raggiungere la grande distribuzione organizzata e una serie di catene di vendita. In questo caso i prodotti saranno trasportati su gomma. Il ruolo specifico del porto sarà invece quello di spedire i prodotti verso destinazioni più lontane diventando, al tempo stesso, riferimento per l'importazione».
Sempre secondo quanto sostiene Sergio Prete, il porto di Taranto sembra sin da ora attrezzato per operare all’interno di questo nuovo comparto perché il terminal container di Evergreen dispone di 900 prese per la regrigerazione dei container e il mantenimento della temperatura costante. « Inoltre, tra primavera ed estate 2015 sarà pronta la parte della piattaforma logistica relativa alla movimentazione del freddo, mentre come Autorità portuale ristruttureremo e allestiremo i locali da adibire alla sanità marittima per poi chiedere il riconoscimento come Ped, Punto di entrata designata, all'Unione Europea. Il Ped sarà ubicato alla radice del molo polisettoriale, laddove si trova il terminal di Evergreen e opera già il Pif, Punto ispezione frontaliera, con i veterinari che effettuano i controlli igienico-sanitari su tutte le merci di origine animale e loro derivati in transito nel porto».
Fonte news: Sole24Ore