07 febbraio 2022

Produttori a Draghi: “Non è colpa della Gdo, ci pensi il Governo”

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I rincari di frutta e verdura non dipendono dai produttorineanche dalla Grande distribuzione. Il problema dell'inflazione è politico: “Il Governo deve intervenire in maniera convincente alleggerendo il carico delle bollette in maniera significativa sulle famiglie e sulle imprese”. Parole di Giacomo Suglia, presidente Apeo Puglia, l’associazione dei produttori-esportatori ortofrutticoli pugliesi.

Le voci diventano un coro: “Ridurre i costi dell'energia”, Gdo scagionata

In queste ultime due settimane sono state numerose le prese di posizione arrivate dal mondo dell'ortofrutta. A iniziare dai grossisti con il presidente nazionale di Fedagro Valentino Di Pisa e i rappresentanti locali, dalla Romagna alla Sardegna, senza dimenticare Federalimentare e mondo cooperativo e, infine,  passando per le associazioni degli imprenditori agricoli che devono fare i conti con i prezzi impazziti. Servono molti più soldi per tenere accese le celle frigo e i macchinari, far circolare e lavorare i veicoli, riscaldare le serre. Bollette alte. Troppo.

E oggi si muove Apeo Puglia con la dichiarazione di Giacomo Suglia che fa riferimento alla geopolitica (“Le tensioni nell’Europa dell’Est tra Russia e Ucraina hanno pesanti effetti indiretti anche per la nostra ortofrutta”), e soprattutto scagiona (in parte) la Gdo: “Inutile prendersela solo con la Grande distribuzione per questa crisi energetica e delle materie prime che sta mettendo fuori mercato tantissime imprese dell’ortofrutta medio-piccole, ma anche grandi”.

Il Governo sul banco degli imputati: “Deve intervenire in modo convincente”

Puglia

Giacomo Suglia presidente Apeo Puglia

Per Suglia si sta affermando “la vendita sottocosto” che diventa “la prassi comune“. E a livello nazionale: “Come Fruitimprese ci siamo resi disponibili a un confronto serio e costruttivo con le altre componenti della filiera”. A iniziare dalla Gdo che “non ci ha ancora risposto in maniera convincente – precisa Suglia – e nessun tavolo di confronto è stato aperto. Però voglio ribadire che anche la Gdo ha i suoi problemi e sta subendo il contraccolpo dello tsunami degli aumenti dei prezzi, in particolare dell’energia”.

Il confronto è politico, il messaggio è per Mario Draghi: “Il problema non è tra noi e la Gdo, il problema sta più in alto; è il Governo che deve intervenire in maniera convincente alleggerendo il carico delle bollette in maniera significativa sulle famiglie e sulle imprese. I nostri oneri fiscali e previdenziali sono tra i più alti d’Europa, è qui che si deve intervenire come sulla messa in sicurezza della sovranità energetica del Paese, riducendo la nostra dipendenza dal gas russo o algerino”.

Contraccolpi sull'export, perdite in 7 anni di 1,5 miliardi

L'inflazione restringe i consumi interni, ma per Suglia: “Alla lunga colpisce anche il nostro export, che nel 2021 è vicino ai 5 miliardi, secondo solo al vino”. Pesa lo stato di tensione, crescente, tra Usa e Russia per l’Ucraina e “anche la Bielorussia ha chiuso le sue frontiere ai nostri prodotti“. A questo punto il rappresentante di Apeo Puglia ricorda le perdite del settore: “A causa dell’embargo deciso da Putin nell’agosto 2014 di 1,5 miliardi negli ultimi sette anni e mezzo. La nostra frutta, in particolare l’uva da tavola pugliese, ha perso un mercato per noi importantissimo”.

Il rischio della concorrenza polacca e greca

Suglia scende nel dettaglio: “Le tensioni nell’Europa dell’Est tra Russia e Ucraina hanno effetti indiretti anche per la nostra ortofrutta. I due grandi fornitori di ortofrutta del mercato ucraino (in particolare mele, uva, drupacee e kiwi) sono Polonia e Grecia. I flussi di export di questi due Paesi verso l’Ucraina potrebbero reindirizzarsi verso il mercato europeo, creando un surplus di prodotto di qualità bassa ma anche di prezzo basso, col rischio di danneggiare i nostri prodotti che grazie alla loro qualità costano di più”.

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