Dopo la riunione dei produttori di mele europei durante la conferenza Prognosfruit, che quest’anno si è tenuta a Merano in Alto Adige (dal 5 al 7 agosto), la World Apple and Pear Association (WAPA) ha diffuso i dati relativi alle stime per la produzione melicola europea del 2015. Assomela, il Consorzio delle Organizzazioni di Produttori di mele italiani che rappresenta l’80% della produzione melicola nazionale, ha fatto il punto della situazione con un articolato report.
Il primo dato europeo parla di una produzione europea stimata a 11.974.000 ton. “Le stime, dunque, prevedono una diminuzione del 5% rispetto alla produzione consuntiva record dello scorso anno”. Scendendo nel dettaglio dei vari paesi in Germania è previsto un calo del 21% rispetto al 2014. Segno negativo anche per Belgio (-21%), l’Olanda (-7%) e l’Austria (-5%). Calo importante anche per l’Ungheria (-33%). Leggero invece il calo per Grecia (-3%) e Spagna (-4%). In controtendenza rispetto a tutti gli altri paesi della UE 28 la Francia (+10%) e la Polonia, il più importante produttore europeo, che conferma la stessa produzione record dell’anno scorso (3750 ton).
Scendendo nel dettaglio delle varietà, sepre a livello europeo “per la varietà Cripps Pink si prevede un calo della produzione del 6% rispetto al 2014, quando la raccolta era stata record. La Red Delicious e la Golden Delicious dovrebbero segnare un -5% rispetto allo scorso anno. Jonagold, Jonagold e Idared calano di più del 10%, mentre resta stabile la produzione prevista per il gruppo Gala”.
Stime produzione Italia
In Italia si stima un calo in linea con quello europeo, intorno al 5%. “Il segno meno caratterizza le previsioni per tutte le regioni italiane: per l’Alto Adige ci si aspetta un calo del 4,5%, per il Trentino del 3,6% e per le altre regioni italiane del 7,8%”. Per quanto riguarda le varietà “Per la Cripps Pink in Italia la diminuzione di produzione rispetto all’anno scorso dovrebbe essere piuttosto marcata (-17,1%)”. Atteso un calo significativo anche per la Granny Smith (-4,8%). “In controtendenza rispetto agli altri paesi europei, si prevede una diminuzione per la varietà Fuji (-5.2%) e un leggero calo anche per Gala (-2%).
Secondo Assomela, sebbene ci sia una riduzione rispetto ai dati record del 2014, siamo comunque in presenza di una produzione particolarmente elevata. Le prospettive per la stagione che sta per iniziare sono secondo comunque positive: “L’area del Nord Africa presenta un ottimo potenziale per la stagione entrante e la Germania e la Spagna, con il loro calo produttivo, potrebbero riconfermarsi più che mai paesi di riferimento per l’esportazione italiana”.
“Prospettive di interesse emergono anche dall’analisi dei volumi provenienti dall’Emisfero Sud, che anche per la primavera ed estate 2015 sono stati contenuti. Considerata l’abbondanza di mele europee ed il tasso di cambio sfavorevole, per la primavera 2016 non si prevedono importazioni in forte aumento di mele in contro stagione. Al contrario per i produttori Europei ed Italiani il tasso di cambio dell’euro con il dollaro potrà favorire le esportazioni, confermando che l’accesso a nuovi mercati è tra gli obiettivi chiave per l’intero sistema”.