30 giugno 2023

Puglia: scomparse tre varietà di frutta su quattro

64

In Puglia sono scomparse dalla tavola tre varietà di frutta su quattro nell’ultimo secolo, con 21mila ettari di frutteto da recuperare andati persi negli ultimi dieci anni, ma la perdita di biodiversità riguarda l’intero sistema agricolo e di allevamento a rischio di estinzione. Lo sostiene Coldiretti Puglia che ha presentato il progetto per la tutela ambientale,  la conservazione degli habitat naturali e e la salvaguardia della biodiversità del programma di cooperazione Interreg tra Puglia e Grecia.

La frutta a rischio

La Puglia può contare su 623 specie autoctone vegetali a rischio di estinzione – aggiunge Coldiretti Puglia – 349 prodotti riconosciuti tradizionali dal ministero dell’Agricoltura, 11 prodotti Dop (cinque oli extravergini, patata novella di Galatina, Pane di Altamura, canestrato pugliese, mozzarella di bufala e oliva Bella di Cerignola, caciocavallo silano, oltre alla Dop mozzarella di Gioia del Colle), nove Igp per l’olio di Puglia, la lenticchia di Altamura, la burrata di Andria, la cipolla bianca di Margherita, l’uva di Puglia, il carciofo Brindisino, l’arancia del Gargano, il limone Femminello del Gargano e le clementine del Golfo di Taranto e 29 vini Doc e sei Igp, oltre a 632 varietà vegetali a rischio estinzione.

Nel secolo scorso si contavano nel nostro Paese 8mila varietà di frutta, secondo l’analisi di Coldiretti, mentre oggi si arriva a poco meno di 2mila  e di queste ben 1.500 sono considerate a rischio di scomparsa anche per effetto dei moderni sistemi della distribuzione commerciale che privilegiano le grandi quantità e la standardizzazione dell’offerta. Ma l’omologazione e la standardizzazione delle produzioni a livello internazionale mettono a rischio anche gli antichi semi della tradizione italiana sapientemente custoditi per anni da generazioni di agricoltori.

Salvati oltre 400 cibi antichi

Un impegno capillare la cui punta dell’iceberg è rappresentata dall’arrivo sui banchi dei sigilli di Campagna Amica, i 418 cibi antichi salvati dagli agricoltori italiani, grazie alla più grande opera di valorizzazione della biodiversità contadina mai realizzata in Italia. I sigilli della biodiversità, censiti dall’osservatorio sulla biodiversità istituito dal comitato scientifico di Campagna Amica – spiega la Coldiretti – sono prodotti rari che posseggono caratteristiche assolutamente preziose che il mondo contadino ha sapientemente custodito contro l’omologazione e la banalizzazione. In testa alla classifica dei prodotti salvati dall’estinzione ci sono ortaggi, legumi e cereali (il 44% del totale), seguiti da salumi e formaggi ottenuti da 55 razze tutelate (30%), frutta (16%), olio extravergine d’oliva e vino (7%) e miele (3%).

Fonte: Coldiretti Puglia

Potrebbe interessarti anche