06 giugno 2014

Pugliese (Conad). «Troppi fornitori nelle filiere agroalimentari»

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Non risparmia nessuno Francesco Pugliese, direttore generale di Conad, il secondo gruppo italiano della grande distribuzione quanto a quote di mercato, nel suo intervento al Dairy Forum di Clal che si è svolto il 30 maggio a Bardolino, in provincia di Verona. Benché la sede fosse dedicata agli operatori economici del settore lattiero caseario, nel suo duro intervento non mancano riferimenti anche a quello ortofrutticolo.

Come riporta un articolo pubblicato sulla newsletter “Formaggi & Consumi” edita da Tespi Mediagroup, Pugliese nel suo intervento risponde, punto per punto, a molte delle accuse classicamente rivolte dal mondo produttivo a quello della distribuzione. A partire dall’export: “Ci riempiamo la bocca di made in Italy, ma esportiamo pochissimo rispetto, ad esempio, a Francia e Germania. Siamo buoni ultimi fra i grandi paesi agricoli europei. E questo anche per un motivo: c’è una tale frammentazione nel mondo industriale da non consentire nemmeno una copertura adeguata per quanto riguarda il mercato italiano”. Per Pugliese vale un esempio: “Un’impresa come la nostra, che è il secondo player nell’ambito del mercato, in ognuna delle filiere agroalimentari, quando va bene, deve ricorrere a sette fornitori. Nel settore ortofrutta si arriva anche a venti. Troppi”.

Sebbene, secondo il direttore generale di Conad, L’Italia abbia fatto moltissimo nel mondo della cooperazione, nonché abbia insegnato come farla anche ad altri Paesi, questi ultimi poi ci hanno superato. “Basti pensare alla filiera agricola spagnola, che ci ha soppiantato, in primis nel settore degli agrumi. Un risultato reso possibile anche grazie alla loro politica di concentrazione delle quantità e alla commercializzazione comune. È brutto a dirsi, ma il prodotto italiano più presente nel modo dell’ortofrutta, nelle catene della Gdo europea, è il kiwi. Ma solo perché in Spagna ancora non lo hanno scoperto”.

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