12 gennaio 2021

Recovery Fund e agricoltura: ancora perplessità

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Il taglio di 5 miliardi alla rivoluzione green va contro i principi della Commissione Ue e mette a rischio la rinascita sostenibile dell'Europa, fortemente voluta da Ursula von der Leyen. Cia-Agricoltori Italiani lancia un grido di allarme dopo l'attenta analisi dello schema del Recovery Plan all'esame del Consiglio dei Ministri, che prevede una decurtazione rilevante per il rilancio dell'agricoltura in chiave innovativa e green. Il taglio di risorse suscita grandi perplessità, anche perché il Recovery Plan è già in parte finanziato da fondi strutturali originariamente sottratti alla Pac (Politica agricola comune).

Lo shock economico del Covid ha riportato all'attenzione l'importanza strategica dell'agricoltura, che è stata garante dell'approvvigionamento alimentare del Paese e ha dimostrato gran dinamismo nella risposta all'emergenza. Secondo Cia, ora, una riduzione dei finanziamenti per i progetti del Recovery Fund concessi all'Italia, non permetterebbe di destinare le risorse necessarie allo sviluppo del settore e bloccherebbe ogni ipotesi di crescita, soprattutto nei mercati internazionali.

Attenti al clima

Una conferma dello schema attuale di Recovery Plan andrebbe, peraltro, a scapito del miglioramento delle prestazioni climatico-ambientali delle aziende agricole e dello sviluppo e la valorizzazione dell'economia circolare e della chimica sostenibile. A preoccupare Cia anche il minore afflusso di fondi indispensabili per la tutela del territorio e per gli interventi sul dissesto idrogeologico e la gestione sostenibile delle risorse idriche.

Cia chiede, dunque, al prossimo Consiglio dei Ministri un intervento perché l'agricoltura italiana sia dotata di tutti gli strumenti economici necessari a una transizione verso modelli più sostenibili, affinché le scelte politiche del Governo rispecchino in pieno l'enunciazione dei princìpi portati avanti dal Green Deal europeo con le strategie Farm to Fork e Biodiversity 2030.

Verrascina (Copagri): “Impensabile ridurre fondi destinati al primario”

“Appare paradossale che nell'ultima bozza del Recovery Plan, accanto alla positiva e condivisibile previsione di stanziare quasi 70 miliardi di euro per la rivoluzione verde e la transizione ecologica del Paese e oltre 46 miliardi di euro per la digitalizzazione e l'innovazione, tematiche assolutamente rilevanti e non più rinviabili per il futuro dell'Italia, si vadano a ridurre in maniera consistente i fondi destinati al settore primario, che rappresenta a tutti gli effetti un innegabile motore propulsivo del tanto decantato cambio di passo green“.

Lo afferma il presidente della Copagri Franco Verrascina in relazione al dibattito in corso sul Recovery Fund e in vista del Consiglio dei ministri, convocato per questa sera per l'esame del Piano nazionale di ripresa e resilienza-Pnrr. “Ribadiamo che il settore agricolo può e deve giocare un ruolo determinante all'interno del Pnrr in ragione del grande contributo che può offrire al rilancio economico del Paese e al processo di transizione verde e digitale dell'intera economia. Contributo che questo straordinario segmento produttivo ha garantito con grande senso di responsabilità anche durante l'emergenza pandemica legata alla diffusione del Coronavirus e del quale non si non può non tenere conto”, afferma il presidente della Copagri.

“Chiediamo pertanto al governo, a partire dalla riunione dell'esecutivo di questa sera, di rivedere i tagli al capitolo agricolo, inopinatamente operati tra la stesura di una bozza e l'altra, e di fare una scelta di responsabilità, così da non rischiare di andare a vanificare l'importante risultato sul Recovery Fund, raggiunto dopo mesi di lavoro e dopo una lunga maratona di trattative che hanno fatto sì che la quota maggiore di risorse venisse destinata al nostro Paese”, aggiunge Verrascina.

“Vale la pena ricordare, infatti, che l'agricoltura, al pari di altri settori, è stata sensibilmente colpita dagli effetti della crisi economica e sanitaria, pur se con modalità differenti tra le diverse filiere – conclude il presidente Copagri – Ci appelliamo anche al Parlamento, affinché durante l'iter di approvazione del testo si adoperi per rivedere questi tagli attraverso misure correttive concordate derivanti dal confronto con le parti sociali”.

Italmercati: con l'ultima versione per i Mercati il rischio di rimanere ai margini

“Con le ultime modifiche appare evidente una sottostima dell'importanza e del ruolo dei Mercati all'Ingrosso – sottolinea il presidente Fabio Massimo Pallottini – Il rischio è quello di essere esclusi da questa opportunità che garantirebbe alle nostre strutture competitività a livello internazionale e servizi innovativi per i cittadini e le imprese. La nuova versione del Recovery Plan ci lascia tanto più perplessi perché non risponde alle necessità di un settore che la ministra Bellanova ha saputo ascoltare, dimostrando di accogliere richieste e istanze da inserire in questo Fondo per la ripresa. Il rischio di rimanere ai margini coinvolge peraltro tutta la filiera agroalimentare che anche in questa seconda ondata della pandemia ha dimostrato di rappresentare un asse portante per il Paese.  La stessa rilevante decurtazione  per il rilancio dell'agricoltura in chiave innovativa e green rappresenta una decisione che penalizza tutti i protagonisti di questa filiera con conseguenze negative su aziende e consumatori”.

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