14 ottobre 2020

Recovery Fund: subito 8 miliardi per un’agricoltura sostenibile

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Una misura senza precedenti per circostanze senza precedenti. Tradotto: fondi freschi aggiuntivi per il settore agroalimentare e le aree rurali europee”. É la dichiarazione di Paolo De Castro, coordinatore per il Gruppo dei socialisti e democratici e relatore della misura per il Parlamento Ue, dopo il via libera dei deputati della commissione Agricoltura per anticipare al primo gennaio 2021 lo stanziamento di oltre 8 miliardi di euro dallo strumento europeo di ripresa (Eri) a sostegno del settore, che nella proposta della Commissione europea dovevano essere subordinati all'entrata in vigore della riforma della Pac nel 2023.

“Questi fondi, a cui si aggiunge un anticipo da 2,6 miliardi previsto dall'accordo sul Bilancio Ue, per un pacchetto complessivo che supera i 10 miliardi, di cui 1,22 destinati all'Italia, dovranno rappresentare uno stimolo economico verso un'agricoltura più resiliente, sostenibile e digitale, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo”, afferma De Castro.

Per l'eurodeputato Pd “questa decisione tempestiva – approvata con 46 voti favorevoli e solo 2 astensioni – costituirà la base del nostro mandato negoziale e ci consentirà di avviare immediatamente i negoziati inter-istituzionali con la Commissione e il Consiglio. Siamo particolarmente orgogliosi che i fondi siano destinati ad aumentare la resilienza, la sostenibilità e la digitalizzazione del settore, e non solo a finanziare il business as usual”. Infatti, almeno il 37% delle risorse aggiuntive sarà indirizzato a pratiche a favore dell'ambiente, mentre almeno il 55% dei fondi dovrà incentivare gli investimenti per lo sviluppo sociale ed economico delle zone rurali attraverso il sostegno ad agricoltura di precisione, digitalizzazione e modernizzazione dei macchinari, migliori condizioni di sicurezza sul lavoro, giovani agricoltori, filiere corte e mercati locali, energie rinnovabili ed economia circolare.

“Siamo orgogliosi – conclude De Castro – di aver spinto l'Unione a mostrare concreta solidarietà a uno dei settori che, anche nei giorni più bui della pandemia, non si è mai tirato indietro dalle proprie responsabilità e doveri verso i cittadini dell'Ue”.

Cia: bene via libera Ue ad anticipo fondi. Liquidità cruciale per agricoltura

Per Cia, che aveva già sollecitato interventi immediati senza aspettare l'entrata in vigore della riforma Pac nel 2023, si tratta, infatti, di un'iniezione di liquidità importante accompagnata tra l'altro da quella visione strategica auspicata più volte dall'organizzazione che pone al centro del rilancio le aree rurali così come la digitalizzazione e la sostenibilità dell'agricoltura.
E' dunque, positiva la conferma da parte dell'europarlamentare Paolo De Castro, che almeno il 55% dei fondi aggiuntivi dovrà incentivare la crescita delle aree interne tramite investimenti in agricoltura di precisione, ricambio generazionale e modernizzazione dei macchinari, da tempo richiesta da Cia, con il rinnovo del parco macchine agricole in chiave competitiva e green.
“Si tratta di un riconoscimento fondamentale all'agricoltura europea e italiana – commenta il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino – che ha dimostrato grande tenuta e forte responsabilità nel garantire ai cittadini cibo sano e di qualità durante il lockdown, pur subendo le conseguenze economiche di una crisi globale. Ecco perché velocizzare l'accesso alle risorse europee è necessario per permettere al settore di riassestarsi, continuando ad assicurare l'approvvigionamento alimentare e rispondere alle prossime sfide ambientali del Green Deal”.

Coldiretti, anticipo fondi Ue è boccata d'ossigeno

“Con sei aziende su 10 (58%) che hanno registrato una diminuzione dell'attività a causa del Covid l'anticipo dei fondi europei rappresenta una boccata d'ossigeno per l'agricoltura italiana che nonostante la pandemia non si è mai fermata per garantire al Paese la disponibilità di cibo”. Lo afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, nell'esprimere soddisfazione per l'approvazione da parte della commissione Agricoltura del Parlamento europeo del testo legislativo che propone di anticipare al primo gennaio 2021 lo stanziamento di oltre 8 miliardi di euro dallo strumento europeo di ripresa a sostegno del settore.

Prandini aggiunge che “a causa del coronavirus non abbiamo un settore produttivo in ambito agricolo che non sia in sofferenza e purtroppo dobbiamo sottolineare che l'Europa sotto questo punto di vista non è stata sino ad oggi tempestiva e non ha provveduto con stanziamenti sufficienti rispetto ai danni che le nostre aziende stanno subendo”. “La nuova proposta, che speriamo – spiega Coldiretti – venga adottata in tempi brevi nel negoziato con Commissione e Consiglio, andrà invece, a modificare il regolamento transitorio Ue sulla gestione della Politica agricola comune consentendo di mettere a disposizione delle imprese agricole italiane già dal prossimo anno risorse finanziarie importanti”. E' sottolineato però che per “sostenere le nostre aziende e superare il gap competitivo nei confronti degli altri Paesi l'agroalimentare va incluso anche nei progetti strategici da realizzare con le altre risorse del Recovery Fund“.

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