Dopo un test durato sette settimane in più di 100 negozi tra ottobre e novembre del 2017 – qualche mese dopo in Italia sarebbero stati introdotti, per legge, i bio shopper a pagamento nel reparto ortofrutta, fonte di un'infinita serie di polemiche durata mesi e non ancora terminata – Rewe ha deciso di abbracciare definitivamente la scelta delle retine riutilizzabili nei suoi oltre 3000 punti vendita in Germania.
Un'operazione che, dopo una serie di aggiustamenti vista la complessità dell'operazione, consentirà ai clienti tedeschi di Rewe di poter non utilizzare più altre tipologie di sacchetti, a partire da quelli in plastica. Il costo è di 1,49 euro per la confezione da due sacchetti: la tara della rete viene automaticamente tolta dal peso della merce una volta pesata alla cassa. Una mossa, quella di Rewe, che va incontro alla richiesta sempre più presente in Germania di riduzione di rifiuti di plastica da parte dei cittadini.
Ma l'operazione si inserisce all'interno di progetto di larga scala dell'insegna tedesca che da tempo intende favorire il consumo di frutta e verdura vendute sfuse, iniziato con l'introduzione dell'etichettatura con il laser su alcune referenze come avocado e patate dolci o con la riduzione degli spessori delle pellicole e delle etichette adesive per il confezionamento delle banane o ancora con l'utilizzo di carta d'erba per le confezioni di mele.
All'interno della sua politica contro l'utilizzo di imballaggi in plastica, Rewe ha annunciato di voler eliminare entro il 2020 anche tutta la gamma di prodotti in plastica monouso come piatti, posate, tazze o ciotole, vendute ogni anno in 146 milioni di esemplari, sostituendoli con referenze identiche prodotte con altri materiali ecocompatibili.