La riprese dell’attività di bar, ristoranti, alberghi, ma anche parchi tematici e stabilimenti balneari (dal 25 maggio) è una boccata di ossigeno per le aziende ortofrutticole specializzate nel canale Horeca. Imprese che in poco più di due mesi hanno visto quasi azzerato il loro business; hanno resistito solo le forniture agli ospedali e alle residenze per anziani. Un crollo non compensato dall’attivazione di altri canali, ma nonostante il rosso di bilancio c’è chi ha trovato nuovi clienti e fatto investimenti.
La fotografia di SiFrutta: “Nuovi clienti, ripartono gli ordini ma in modalità ridotta”
Myfruit ha intervistato Filippo Bagnoli, responsabile della sede di Cervia (Ravenna) di SiFrutta, rilevata a inizio 2020 dal gruppo Marr, specializzata nel rifornire alberghi, ristoranti, mense e il catering degli eventi con frutta e verdura locale, esotica, IV gamma, erbe aromatiche e fiori eduli. Si riparte? “La nostra fotografia vede attività che ancora non riaprono, poi c'è chi riapre, ma in modalità ridotta ma abbiamo anche dei nuovi clienti”. Quasi bene, ma Bagnoli scende nei dettagli del post lockdown: “Qualcosa indubbiamente si muove, ma non sappiamo se poi le persone torneranno a frequentare i locali. Non abbiamo uno storico della pandemia su cui basarci”.
L'impatto del turismo e l'enigma dei corridoi dall'estero per alberghi e ristoranti
L’obiettivo delle prossime settimane è misurare l’impatto del nuovo modello di fruizione delle attività. Si riapre ma la clientela, si stima minore, è quella locale. Solo da inizio giugno sarà possibile capire se gli italiani torneranno a frequentare le località turistiche. Ancora più complicato prevedere se i cosiddetti corridoi europei, soprattutto quelli di Austria e Germania, metteranno all’indice l’Italia e, in particolare, la costa adriatica. “Ad oggi abbiamo ripreso contatti con le imprese, ma loro sono le prime a non sapere come reagiranno i loro clienti e per questo i volumi delle richieste sono ridotti”.
Il lockdown con ristoranti e attività chiuse non è stato compensato da Gdo ed altri canali
Riprendere le forniture a ritmo lento, almeno per ora, non compensa un lockdown devastante: ”Abbiamo registrato un sensibile calo del fatturato. Per noi dipende dal canale Horeca per il 90% – sottolinea Bagnoli – In questi due mesi abbiamo lavorato con Gdo, negozietti, industrie, case di riposo ma parliamo di un decimo o un ottavo rispetto ai numeri degli anni scorsi”. Ripercussioni positive recenti? “Sono arrivate dal take away ma sempre in misura molto ridotta rispetto alla consuetudine”.
La crisi non ferma gli investimenti: nuova sede a Rimini
Il vero impatto sui conti arriverà con l’estate. Il fatturato di Sifrutta arriva per un terzo dai ristoranti, un terzo dagli alberghi e un altro terzo dagli stabilimenti balneari: “Sono cresciuti tanto”. Nonostante la situazione d'incertezza l'azienda ha fiducia e apre una nuova sede a Rimini. Investimento che arriva in piena pandemia. “Bisogna investire nei momenti di crisi, chi si ferma è perduto – rivendica Bagnoli – Era un progetto già previsto che portiamo avanti con coraggio”.