Politiche agricole

27 agosto 2024

Rimborsi Agricat: qualcosa non va

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La rabbia e l’angoscia di chi attende da più di un anno gli indennizzi per le perdite da calamità naturali cedono ora il posto alla preoccupazione. Abbiamo ancora sotto gli occhi le immagini del disastro: c’è chi ha perso fino al 90% del raccolto di albicocche per i ritorni di freddo e chi, in Romagna, ha visto trascinare via dalla furia dell’acqua le proprie piante e attrezzature.

"Siamo senza parole, ma soprattutto non comprendiamo le motivazioni – taglia corto il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna Marcello Bonvicini – il fondo mutualistico nazionale AgriCat istituito da Ismea proprio per risarcire i danni da gelo o alluvione ha rigettato gran parte delle domande d’aiuto. Nello specifico, solo un numero esiguo di domande di risarcimento danni da gelo è stato accettato sulle 5.000 presentate in regione, a fronte di oltre 30mila ettari di colture danneggiate".

"Un capitolo a parte, inoltre, meritano le alluvioni che hanno travolto e stravolto la provincia di Ravenna, per ben due volte nel maggio del 2023, danneggiando circa 2.000 aziende su oltre 6.000. Qui l’80% di domande è stato respinto. Ma non va bene nemmeno alle poche aziende che hanno ottenuto una risposta positiva da AgriCat, di queste infatti solo il 20% sta ricevendo molto lentamente i contributi promessi".

Confagricoltura Emilia Romagna traccia poi il perimetro delle aree colpite dalle gelate primaverili nell’aprile 2023: il 50% delle domande è stato presentato da aziende associate nel Ferrarese, poi a Modena e Ravenna come pure a Bologna, Forlì-Cesena e Rimini, Reggio Emilia e Piacenza.

"Rimane inascoltato l’allarme lanciato più volte a sostegno del comparto frutticolo regionale - rincara la dose il presidente Bonvicini – per salvare un patrimonio che sta scomparendo, messo a dura prova da anni di prezzi all’origine troppo bassi e problematiche fitosanitarie senza soluzione fino a ridurre la superficie coltivata da 65.000 a 41.000 ettari in meno di venti anni". 

Ma c’è di più. "Il sistema di calcolo degli indennizzi utilizzato da AgriCat per risarcire i danni ai frutteti non è assolutamente sufficiente e non risponde alle esigenze delle imprese. Eppure il Fondo dispone di importanti risorse".

Sui rimborsi da alluvione, inoltre, non è chiara la motivazione del rigetto, ma ancora meno lo è la modalità. Difficile dunque gestire il contenzioso, come quello sui danni non riconosciuti in toto alle colture sradicate dalle frane che è stato rimandato alla Regione.

Pertanto il monito di Confagricoltura Emilia Romagna è fare presto. "La situazione richiede interventi urgenti: correggere l’operatività di AgriCat e risolvere le problematiche tecniche delle singole aziende avviando una stretta collaborazione con il centro di assistenza agricola-Caa. Siamo fiduciosi che si possa sanare questa anomalia in tempi rapidi", conclude il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna.

Il disappunto di Cia – Agricoltori Italiani dell’Emilia Romagna

Sono migliaia le lettere di diniego, totale o parziale, inviate da Agricat agli agricoltori che aspettavano gli indennizzi sulle produzioni agricole danneggiate da eventi calamitosi.

Lo segnala con disappunto Cia - Agricoltori Italiani sottolineando anche che “Agricat, pagato dagli agricoltori, doveva essere uno strumento efficace – spiega in una nota la Cia - quando invece una burocrazia di gestione lenta e male organizzata rischia di fare saltare il banco, con l’unico risultato di non girare le risorse alle imprese agricole colpite". 

"Il Fondo nasce con l’obiettivo di ampliare la base delle aziende che ricorrono a strumenti di gestione del rischio e deve essere quindi integrato alle polizze assicurative; a oggi Agricat è completamente scollegato dall’assicurazione agevolata. Inoltre, è inconcepibile che strumenti informatici e procedure inadeguate arrechino enormi danni ai produttori scaricando strumentalmente colpe sui tanti Caa – Centri di assistenza agricola”.

L'erogazione dei contributi tecnicamente è prevista nella primavera dell'anno successivo a quello degli eventi calamitosi: nello specifico, ad esempio, l'erogazione dei contributi per l'anno 2023 sarebbe dovuta avvenire indicativamente tra il mese di marzo -aprile 2024.

“Chi ha responsabilità nella gestione di questo fondo, non certo i tecnici che hanno avviato puntualmente le pratiche - conclude la Cia - prenda coscienza della situazione incresciosa e trovi una soluzione”.

Coldiretti chiede urgentemente un tavolo di confronto

"Sono migliaia le aziende nella nostra regione che in questi giorni stanno ricevendo una risposta di diniego totale o parziale da parte del fondo Agricat per i ristori dei danni derivati dagli eventi catastrofali del 2023".

"Gli episodi in questione sono le gelate di marzo e aprile e l’alluvione del maggio dello stesso anno, che hanno comportato per le aziende perdite della produzione di oltre l’80% in alcuni areali mettendo a rischio il comparto e la sopravvivenza stessa delle imprese".

Coldiretti si è prontamente attivata per chiedere un incontro urgentissimo con i vertici di Agricat al fine di individuare soluzioni rapide che portino le imprese a ottenere il ristoro per i gravi danni subiti. Non è accettabile – dice Coldiretti regionale – che così tante domande non siano state ammesse, anche considerando che Agricat è stato pensato per dare sostegno agli agricoltori che abbiano subito danni alle proprie coltivazioni in conseguenza di un evento catastrofale ed è in gran parte finanziato con i fondi spettanti agli agricoltori dalla Pac.

“Il comparto ortofrutta e in special modo quello delle pere – ha detto il direttore di Coldiretti Emilia Romagna, Marco Allaria Olivieri – negli ultimi 5 anni è stato flagellato da una serie di eventi calamitosi che ne hanno messo a rischio la stessa sopravvivenza. Anche questa volta Coldiretti regionale si è prontamente attivata in collaborazione con gli uffici della Confederazione nazionale al fine di difendere il comparto e far sì che Agricat sia uno strumento efficace nel ristorare tutte le aziende danneggiate”.

Fonte: Confagricoltura Emilia Romagna, Cia Agricoltori Italiani, Coldiretti 

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