L'aumento delle bollette colpisce le famiglie italiane, che poi spendono meno, e anche la filiera ortofrutticola non è immune dai rincari. A iniziare dai campi dove sempre più aziende agricole stanno puntando alla auto produzione energetica e dei fertilizzanti e non mancano finanziamenti per la transizione energetica. Fenomeno che tocca anche alcuni mercati, c'è chi già si autoproduce una parte significativa del fabbisogno energetico con il fotovoltaico e li vuole ampliare con gli scarti, ma per tutti il traguardo dell'autosufficienza è lontano. i trasporti fondamentalmente sono ancora dipendenti dai combustibili fossili. Oggi alle stelle.
Si punta all'auto produzione di energia
Delle problematiche del caro energia ne hanno parlato Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati, e Valentino Di Pisa, presidente di Fedagro, al Sole24 Ore che ha dedicato ampio spazio al tema. Il primo ha ricordato gli interventi da fare al Centro agroalimentare di Roma (Car) dove sono in ballo 200 milioni di euro di investimento che riguardano oltre la logistica anche la lavorazione dei prodotti e la produzione di energia. Anche a Milano ci sono forti investimenti sulla nuova struttura. Poi tutti i mercati attingeranno dai fondi del Pnrr con circa 800 milioni a disposizione per la transizione ecologica e digitale. Sul futuro si può forse guardare con maggiore tranquillità rispetto a un presente difficile da gestire.
Di Pisa: “Azzeriamo I'iva su ortofrutta”
Il rappresentante dei grossisti ha il polso della situazione sulle vendite. Nei mercati sono in calo, come ripetono da settimane i grossisti, anche per gli effetti dell'inflazione. E tra le richieste di Fedagro, ripetute al quotidiano economico, c'è “l’abbattimento dell’Iva sui prodotti energetici, la cancellazione per il 2022 delle relative accise e l’azzeramento per almeno dodici mesi dell'Iva sulla vendita di ortofrutta attualmente prevista al 4 per cento”. Ne gioverebbero anche i consumatori, prenderebbero fiato al momento della spesa. Si guarda poi alla tenuta dell'autotrasporto, le proteste e gli scioperi delle settimane scorse, hanno provocato perdite su tutti i fronti: dai produttori ai grossisti.