Sostenibilità

04 marzo 2025

Romagnoli: "Il greenwashing è destinato a scomparire,"

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“Viviamo in un'epoca in cui il greenwashing è ancora diffuso, ma credo sia destinato a scomparire. Il cambiamento è inevitabile, non si tornerà indietro, sembra di rivedere quello che è successo negli anni ‘80 con l’obbligo del casco. All’inizio molti cercavano scorciatoie per evitarlo, ma poi, una volta che la normativa si è consolidata, tutti si sono adeguati. Lo stesso avverrà con la sostenibilità".

"Non dimentichiamo che il mondo finanziario sta adottando i parametri ESG come criteri di valutazione standard, così come i settori bancario e assicurativo hanno già intrapreso questo percorso, per cui solo chi sarà in linea con questi requisiti avrà accesso a nuove opportunità”. Parole di Giulio Romagnoli, amministratore delegato di Romagnoli F.lli Spa, intervenendo nei giorni scorsi a un evento pubblico.

Il rating EGS è oggettivo 

Rispetto alle proposte di revisione del quadro normativo sulla rendicontazione sociale e ambientale d’impresa, condivise nei giorni scorsi dalla Commissione Europea - il decreto Omnibus, con diverse semplificazioni degli obblighi della direttiva Csrd -  Romagnoli ha posto l’accento sul valore oggettivo rappresentato dal rating ESG, che rimarrà pienamente valido. 

“I rating - ha riferito - sono strumenti fondamentali per le imprese, perché offrono una panoramica chiara e obiettiva delle proprie aree di miglioramento. Permettono alle aziende di identificare punti deboli, ottimizzare i processi e sviluppare strategie più efficaci per crescere e rimanere competitive. Per il mondo della distribuzione e per i consumatori, i rating rappresentano un valore aggiunto, poiché forniscono una misura tangibile dell’efficienza e della qualità dell’impresa".

Funzionale alle scelte dei partner e dei consumatori

Uno strumento utile: "Grazie a questi indicatori i partner commerciali possono prendere decisioni più consapevoli, e i consumatori possono scegliere prodotti e servizi di aziende che rispondono a standard elevati, migliorando così la trasparenza e la fiducia nel mercato. Il nostro impegno – conclude il manager - è da sempre rivolto a garantire prodotti di qualità, valorizzando la filiera e adottando soluzioni innovative per una produzione sempre più sostenibile ed efficiente”.

Analisi sul settore pataticolo

Romagnoli ha inoltre dato la sua lettura del settore pataticolo rispetto alle previsioni per il 2025 e sullo scenario internazionale. Per il 2025 si prevede una situazione di sostanziale equilibrio in riferimento alla produzione dell'anno precedente

In Italia, la superficie coltivata a patate dovrebbe crescere del 2% circa, mentre a livello europeo si registra un ulteriore leggero incremento trainato soprattutto dalle produzioni destinate all’industria e dall’apertura di nuovi stabilimenti per la trasformazione e il surgelato

Si osserva inoltre una ripresa delle superfici dedicate alla produzione di patate da fecola, mentre la coltivazione di patate per il consumo fresco si mantiene stabile. I consumi di patate fresche, non solo in Italia ma in tutta Europa, hanno registrato aumenti significativi negli ultimi 12 mesi. In Germania, ad esempio, si è registrato un incremento pro capite di quasi 7 kg.

Tante varietà ma se ne usano poche

Rispetto alla ricerca varietale, Romagnoli ha osservato che attualmente esistono migliaia di varietà, con l’85% del mercato che si concentra solo su una quindicina di queste e la prospettiva che molte altre potrebbero scomparire nei prossimi anni.

 “Le difficoltà nella riproduzione delle sementi di patate da pasto - ha detto - rendono sempre più evidente che le varietà non resistenti a batteriosi, virosi e malattie fungine avranno un futuro incerto. La genetica sta compiendo progressi significativi per migliorare la resistenza delle piante, e in futuro avrà un ruolo chiave, ma sarà fondamentale anche l’evoluzione delle tecniche agronomiche, soprattutto per il controllo delle erbe infestanti”.

Attenzione al gusto

Tuttavia, la vera sfida, secondo il manager, è coniugare resistenza e gusto. “Se in passato il sapore era secondario rispetto alla resa, alla robustezza e alla conservabilità, oggi è diventato un elemento centrale, contribuendo alla qualificazione dell’offerta e all’aumento delle vendite. Le patate devono essere produttive, resistenti, belle, conservabili, ma anche buone da mangiare. Il gusto è centrale e da quando è diventato un parametro discriminante nelle scelte varietali, ha contribuito a qualificare l’offerta e ad aumentare le vendite”.

Romagnoli, a titolo di esempio, ha menzionato i risultati di un progetto svolto in partnership con un’insegna della Gdo: lavorando su segmentazione e scelta varietale, e garantendo che le patate fossero sempre di alta qualità, le vendite in sei mesi sono cresciute del 30%.


Fonte: Romagnoli F.lli Spa

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