Sul caso Spreafico (vedi nostri articoli dell'8 ottobre e del 13 ottobre), e sulle conseguenze e i rischi di una mala informazione (o verifica delle notizie) da parte della stampa, torna Salvatore Musso, titolare della Masterfruit srl operativa all'Ortomercato Milano. Musso (nella foto in apertura con il figlio Emanuele) ha scritto in una lettera a myfruit.it alcune considerazioni “a titolo esclusivamente personale, senza volermi fare portavoce di nessuno, lasciando a ognuno le proprie riflessioni” che riportiamo di seguito.
“Con riferimento alle notizie apparse sugli organi di stampa in merito alla vicenda giudiziaria concernente una importante azienda della filiera agroalimentare italiana (la Spreafico Francesco & F.lli Spa, nei confronti della quale il Tribunale di Milano ha proceduto alla nomina di un amministratore giudiziario per verificare i rapporti con le società di logistica che collaborano con la medesima), intendo contestare il metodo ormai diffuso portato avanti dagli organi di stampa volto a condannare aziende o persone fisiche ancora prima che si siano completate le attività di indagine da parte degli organi competenti e, in caso di rinvio a giudizio, svolto un regolare processo”, scrive Musso.
“Fermo restando il principio di libertà di stampa – continua Musso – vorrei evidenziare che numerosi sono stati, negli anni, gli episodi di condanne preventive da parte degli organi di stampa relativamente a operatori del settore ortofrutticolo risultati, in seguito, innocenti; si veda per Milano la vicenda delle due aziende La Polignanese e Ortopiazzolla, quest’ultima operante in tutto il territorio italiano, prosciolte dalla grave accusa di associazione a delinquere riferita alla ‘Ndrangheta all’Ortomercato di Milano, sollevata nel febbraio 2017, con sequestro delle aziende successivamente revocato”.
“Anche al fine di consentire alle aziende del settore di continuare a operare, senza pregiudizio per la propria attività, pur non entrando nel merito della recente notizia riportata con grande risalto dagli organi di informazione, mi preme evidenziare il principio della presunzione di innocenza sancita dal nostro Ordinamento. Con l’auspicio di un esito positivo della vicenda che al momento vede coinvolto un importante operatore italiano dell’ortofrutta, e confidando nell’operato della Magistratura, mi auguro per il futuro una rappresentazione giornalistica più aderente alla realtà dei fatti e più rispettosa del diritto di difesa da esplicarsi nelle opportune sedi, anche a tutela delle persone che quotidianamente lavorano per le aziende del settore”, conclude Salvatore Musso.