Non è piaciuta a Giorgio Santambrogio, Ceo gruppo Vègè, l’indagine sui supermercati di Altroconsumo che mette in fila le insegne più care, meno costose o che fanno risparmiare di più. Un post su linkedin che ha avuto gran successo e creato dibattito.
Il post su Linkedin
Ecco il ragionamento del manager: “Come norma, anche oggi, esco dalla moltitudine dei pensatori (e leoni da tastiera) omologati e vado controcorrente. E lo faccio proponendovi un quiz, contestando anche quest’anno, la buffa classifica di Altroconsumo“. Senza se e senza ma.
“Veniamo subito al quiz: anche nell’indagine 2023, sono da riscontrare diversi errori, sia metodologici che di contenuto. Chi ne indovina di più, vince un intero carrello della spesa nel punto, di vendita… meno conveniente d’Italia”
Ecco i potenziali errori elencati dal Ceo: “I prezzi di baseline cambiano ogni giorno e spesso anche durante il giorno; esiste una mancanza di rappresentatività del campione discount rispetto all’universo; le promozioni communication in store, non contemplate, sono da sommare alle cut price ,in quanto danno ulteriore convenienza; dispropozionalità del campione discount per insegna; un’imprecisa stratificazione territoriale del campione; uno scorretto trattamento del fuori stock; impossibilità di ipotizzare un sistema di prezzi statico che si riproduca nell’anno di valutazione (la rilevazione annuale dei discount è di un solo giorno); arbitrarietà della suddivisione delle insegne in supermercati e discount (potrei infatti citare fior di insegne border line);mancanza di oltre 100 insegne significative (Fonte GNLC 2023) che non hanno permesso l’ingresso ai rilevatori o che sono state tagliate fuori (come mai?) dalla ricerca”.
Finito l’elenco, Giorgio Santambrogio conclude: “Potrei continuare perché ci sarebbe altro, ma mi fermo qua, chiedendo l’intervento del Var. Altrimenti il campionato non è credibile e la classifica è drogata. Perché rigore è solo quando arbitro fischia”.
I commenti dei follower sostengono la tesi di Santambrogio, ma il dibattito resta aperto, come si suol dire.
