18 marzo 2022

Sardegna: i blocchi costano milioni a carciofi e asparagi

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Gli agricoltori sardi ringraziano i camionisti che hanno  accolto la richiesta, un documento firmato anche da 69 grossisti del mercato della Sardegna, per salvare le merci deperibili. Si fanno però i conti di quanto perso in 4 giorni di blocco per la protesta contro il caro gasolio. Solo per i carciofi il rosso è stimato  a 2 milioni di euro. In ogni caso la protesta continua. Fino a oggi è stato bloccato lo sbarco dei prodotti siciliani e da Fondi come fanno sapere dal Mercato Agroalimentare della Sardegna.

Giusta la protesta: “Ma senza fare danni”

In un comunicato di Coldiretti si legge: “Apprezziamo il grande senso di responsabilità del raggruppamento Protesta autotrasportatori sardi, che pur continuando la sacrosanta battaglia per il rincaro prezzi, ha accolto il grido di dolore del mondo delle campagna per i gravi danni conseguiti in seguito al blocco dei porti”. In particolare sottolineano che non è giusto: “danneggiare altri comparti, come purtroppo è avvenuto in questi quattro giorni di protesta estrema che ha lasciato nei porti ingenti quantità di prodotti agroalimentari freschi”.

Persi 2 milioni con i carciofi

Secondo le stime degli agricoltori il comparto carciofo genera un valore di 20 – 25 milioni di euro: “Le perdite in questi 4 giorni di blocchi sono state di oltre 2 milioni di euro. Solo da Samassi, dove è concentrata la maggiore produzione di carciofo tardivo, partono ogni giorno per la penisola 11 – 12 articolati con un totale di circa 600mila carciofi e un valore di circa 300mila euro. Circa 500mila euro la perdita della cooperativa La Collettiva di Samassi che conta circa 100 conferitori e di oltre 150mila euro alla cooperativa di Masainas“.

Una cooperativa che coltiva asparagi: “Persi 100mila euro”

Perdite per i carciofi, ma pure per gli asparagi, ora in massima produzione, con la cooperativa Pro.Orto.Asso di Nuraminis con 35 soci, che stima una perdita di circa 100mila euro. “Il mondo agricolo non riesce a sopportare anche la mancata vendita dei propri prodotti, ed in particolare di quelli deperibili che ovviamente vanno buttati insieme al lavoro e alle spese di produzione”. Questi i danni, ma si cerca l'unità: “Con gli autotrasportatori il mondo delle campagna ha sempre lavorato e collaborato fianco a fianco”.

Fino a oggi zero prodotti da Sicilia e Fondi

Si vedono aperture ma fino ad oggi nel mercato di Sestu, il mercato all'ingrosso della Sardegna, non è arrivata merce dalla penisola: “E' stato assicurato soltanto l’approvvigionamento dei prodotti locali mentre le consegne di merce dalla Sicilia, da Fondi e altre regioni della penisola sono impossibili in quanto la merce viene bloccata nei porti”. Ora la situazione dovrebbe essere in risoluzione, ma l'agitazione continua.

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