27 maggio 2022

Sardegna: il mercato (unico privato in Italia) diventa comunità energetica

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Nato con l'aiuto della mano pubblica, una partnership, ora il mercato agroalimentare della Sardegna è completamente privato. Gestito da chi ci lavora: i 69 operatori che hanno acquistato il box. Un'eccezione  nel contesto nazionale. Gli altri mercati sono o completamente pubblici o con una gestione mista. A Sestu, e non a Cagliari la sede, il mercato è nelle mani della cooperativa Coagri Sardegna. Spirito cooperativo che si legge anche nella volontà di far nascere una comunità energetica per l'autoproduzione e l'autoconsumo dell'energia sotto il tetto del mercato. Nuovi orizzonti sostenibili  ai primi 15 anni del centro agroalimentare.

Scommessa vinta: da 45 a 69 operatori

Oggi a Sestu i grossisti hanno fatto festa, spento le prime 15 candeline e alzato i calici per brindare alla scommessa vinta. Hanno scelto di  abbandonare la sede precedente di Cagliari, trasferirsi a Sestu (dista meno di 20 chilometri dal capoluogo) e investire le proprie risorse per acquistare il proprio box. Imprenditori a tutti gli effetti e in tutti i sensi. E' stato un successo visto che la squadra iniziale formata da 45 operatori – oltre ai grossisti ci sono società di servizi e due bar – è cresciuta fino  toccare quota 65. Come ha sottolineato  Giorgio Licheri, direttore della società di gestione, oltre alla propria attività si sono messi sulle spalle anche la gestione più generale della struttura. E' andata bene.

Via alla comunità energetica per una logistica più sostenibile

Bene la festa, ma oggi si sono anche gettate le basi per un futuro più sostenibile. Gli elementi centrali  sono  legati al grande processo internazionale della transizione ecologica e digitale.  Aiuta la vicinanza con Cagliari – si raggiunge in circa 15 minuti – per sviluppare la mobilità sostenibile e la logistica dell'ultimo miglio. Alimentata dall'energia prodotta da un impianto da installare nel tetto del mercato  e soprattutto gestita dalla comunità energetica  che gli operatori  vogliono far nascere. Un'iniziativa lodevole che dovrebbe puntare non solo alla autoproduzione ma anche all'autoconsumo. Non cessione di energia, ma utilizzo per il fabbisogno delle attività produttive e per una flotta a emissioni zero o molto ridotte.

Un mercato che punta sulla produzione locale

Al mercato si trovano le arance di Muravera e degli altri paesi vicini, naturalmente sua maestà il carciofo, ma pure le fragole, le pesche, i fichi e  tantissimi ortaggi senza dimenticare gli asparagi selvatici come sottolinea spesso Cenzo Pisano, presidente Fedagro, e rappresentante dei grossisti sardi.  La Sardegna non è autosufficiente ma: “Senza la produzione locale questo mercato non esisterebbe – parole di Giorgio Licheri, direttore della società di gestione – La gestione dei privati ha dato i risultati che avevamo previsto, ora con Italmercati lavoriamo per dare ai nostri produttori e operatori nuove opportunità di sviluppo a livello nazionale grazie al network dei mercati”.

Fabio Massimo Pallottini: “Qui superati i localismi”

Italmercati ha rilanciato le ambizioni. “Sempre in crescita, un modello che funziona – ha evidenziato Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati, intervenendo alla celebrazione dei 15 anni di attività – E’ un esempio di una regione dove il mercato si è affermato, superando localismi inutili, come effettivo polo di riferimento per il territorio e le aziende; creando le condizioni per ampliare la commercializzazione di altri prodotti come i grandi mercati europei fanno con grande successo. Il nostro obiettivo è che tutta la filiera, che lavora intorno ai prodotti freschi, possa riconoscere i mercati all’ingrosso come la casa di riferimento. Qui in Sardegna, a fronte di questa positiva gestione dei privati, sarebbe importante che la Regione potesse sottoscrivere un contratto di servizio che sancisse questo ruolo pubblico del mercato di Sestu”. La viceministra dello Sviluppo economico, Alessandra Todde punta sulla digitalizzazione: “Fondamentale per arrivare a quel percorso di integrazione che Italmercati sollecita da tempo”. Rappresenta nazionale anche per i grossisti con l'intervento del vicepresidente nazionale Jacopo Montresor del mercato di Verona.

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