Lo sciopero dell'autotrasporto in Sicilia rischia di mettere in grave crisi tutta la filiera dell'ortofrutta in Italia. Con gravi ripercussioni anche sui consumatori.
“I nostri mercati e i produttori siciliani sono particolarmente preoccupati per questo sciopero che scatta nella notte di lunedì 8 novembre e salvo revoche si protrarrà fino alle ore 24 del 12 novembre – sottolinea Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati – Vista l'importanza della produzione ortofrutticola siciliana è evidente che si rischia un effetto a catena su tutta la filiera. Se la merce rimane bloccata per quattro giorni ci saranno problemi di approvvigionamento per tutto il Paese considerando il ruolo del trasporto su gomma nel nostro settore. Ma è evidente che si causerebbe un contraccolpo durissimo anche per il mondo della produzione siciliana, degli operatori grossisti dei Mercati siciliani e non solo. Con conseguenze per i consumatori in tutta Italia dal punto di vista della reperibilità e dei prezzi dei prodotti”.
Lo sciopero è stato indetto dall'Associazione imprese autotrasportatori siciliani per “i continui e indiscriminati aumenti intervenuti in quasi tutti i settori dell'economia che hanno messo in ginocchio il settore dei trasporti merci su strada”.
Previsti punti di sensibilizzazione presso i porti e i maggiori snodi di viabilità dell'isola.
“Comprendiamo le ragioni che spingono gli autotrasporti a questa azione estrema, dobbiamo però evitare che gli effetti ricadano gravemente sia sui molti produttori italiani che sui consumatori. Ci auguriamo che prima delle 24 dell'8 novembre – conclude il presidente di Italmercati – si possano creare i presupposti per la ripresa di un dialogo che porti ad una sospensione del fermo in una regione fondamentale per il nostro settore”.
Fonte: Italmercati