14 gennaio 2021

Selenella: obiettivi 2020 centrati, ora più spazio nella Gdo

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Massimo Cristiani, presidente Consorzio Selenella

“Il 2020 è stata un’annata positiva e lo stesso trend è confermato nella prime due settimane del nuovo anno”. Così, in sintesi, Massimo Cristiani, presidente di Selenella, Consorzio patata italiana di qualità, descrive i risultati raggiunti. “Registriamo crescita in volume e valore – prosegue – Siamo soddisfatti perché l’incremento coinvolge non solo le nostre patate, ma anche cipolle e carote”.

Il Consorzio Selenella è composto da dieci soci tra produttori, cooperative e operatori della provincia di Bologna; a questi fanno capo circa 350 aziende agricole distribuite sul territorio italiano, in prevalenze concentrate in Emilia Romagna: 1.600 gli ettari complessivi, con una produzione media annua di 60mila tonnellate di tuberi.

Più spazio sugli scaffali affollati

Sui positivi risultati raggiunti poggiano gli obiettivi per quest'anno: “Siamo in controtendenza rispetto a un mercato che un po’ sta soffrendo – spiega Cristiani – Il nostro entusiasmo deriva soprattutto dal comportamento della Gdo, che sta dimostrando di riconoscere il valore del nostro marchio. L’obiettivo per il 2021 è crescere ancora in termini di spazio occupato nei supermercati con tutti i nostri prodotti. Gli scaffali, soprattutto per quanto riguarda cipolle e carote, sono affollati: desideriamo aumentare la diffusione delle nostre referenze”.

La quota di mercato di Selenella, per quanto riguarda le patate, è pari al 20 per cento: “C’è ancora spazio per crescere sia in termini di volumi, sia in termini di immagine – aggiunge – Per tale motivo, a novembre, siamo partiti con una nuova campagna di comunicazione tesa a sottolineare i valori del nostro brand, ossia valori salutistici, nutrizionali e ambientali”.

La pandemia non ha stravolto il mercato

La pandemia, secondo quanto riferito da Cristiani, non ha distorto il mercato: “Con l’emergenza sanitaria – racconta il presidente – non abbiamo riscontrato numeri inaspettati, non abbiamo avuto sorprese. Abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati, il trend è in crescita costante e non è falsato dai comportamenti del consumatore, per esempio dalla corsa all’acquisto di marzo scorso”.

Imballaggi, sì a quelli davvero sostenibili

“Sul fronte degli imballaggi – conclude – stiamo guardando le novità del mercato, ma siamo molto attenti agli “specchietti per le allodole”. Alcuni packaging possono apparire eco-friendly, ma in realtà nascondono processi di produzione impattanti. In linea con la nostra certificazione Epd (Environmental product declaration), il nostro obiettivo è selezionare confezioni che alle spalle abbiamo emissioni di anidride carbonica in atmosfera molto ridotte”.

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