01 luglio 2014

Selex. Confermati gli investimenti per il 2014

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I primi 4 mesi del 2014 per il gruppo Selex, che quest’anno festeggia i suoi 50 anni, fanno registrare un +2,4% delle vendite rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, considerando anche l’andamento delle nuove aperture, 23 sino ad ora. Quanto emerso dall’assemblea generale semestrale del gruppo, tenutasi eccezionalmente a Gerusalemme, è proprio la conferma al voler proseguire nel piano di investimenti e nuove aperture già annunciato a fine 2013, pari a 220 milioni di euro per un totale di 58 nuovi punti vendita e l’ammodernamento di altri 61, che dovrebbero dare occupazione a 1100 addetti.

Il gruppo distributivo, con sede a Trezzano sul Naviglio in provincia di Milano, associa ad oggi 18 imprese con diverse insegne per un totale a oggi 2.690 punti di vendita, tra cui 765 supermercati, 268 supermercati integrati, 58 superstore, 21 ipermercati. La stretegia, quindi, per la seconda parte del 2014 è quella di mantenere gli investimenti previsti focalizzando l’attenzione soprattutto sui cosiddetti punti vendita di prossimità (oltre a supermercati ed ipermercati, si contano 433 superettes, 586 Mini Mercati, 469 Hard e Soft Discount).

«Vogliamo credere nell’Italia e negli italiani – ha affermato durante l’assemblea Dario Brendolan, presidente del Gruppo Selex– per questo non rinunciamo alle aperture di nuovi punti vendita e agli investimenti previsti, sperando che si possa verificare una discontinuità senza la quale la crisi è destinata a permanere». Dello stesso avviso anche Maniele Tasca, direttore generale, che ha dichiarato: «Di fronte ad una preoccupante contrazione del consumo familiare abbiamo incrementato gli sforzi per offrire convenienza e prodotti di qualità ai consumatori che entrano ogni giorno nei nostri punti di vendita e di cui conosciamo problemi e difficoltà. Per questo siamo impegnati a mantenere stabili i prezzi e a programmare promozioni sempre più incisive. L’impegno di Selex è notevole, gli investimenti sono molto alti ed è necessaria la collaborazione di tutta la filiera».

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