01 marzo 2023

Siccità: le associazioni promuovono la cabina di regia

74

Rischia di ripetersi il problema della siccità nel 2023. Una sciagura per l'agricoltura italiana. Per cercare di arginare le conseguenze il governo ha istituito a Palazzo Chigi una cabina di regia per affrontare la crisi idrica. Non sono mancate le prese di posizioni delle associazioni.

Cia  sostiene il primo intervento del governo

Per affrontare una siccità ormai strutturale, servono risposte rapide, organiche ed efficienti. Cia-agricoltori italiani accoglie, quindi, con favore l'istituzione a Palazzo Chigi di una cabina di regia per affrontare la crisi idrica. Ora le tempistiche sono fondamentali: le dichiarazioni uscite dal tavolo interministeriale, presieduto dalla premier Giorgia Meloni, devono portare subito ad azioni concrete, dall'individuazione veloce di un commissario straordinario all'annunciato provvedimento normativo urgente con deroghe e semplificazioni per accelerare i lavori essenziali a far fronte all'emergenza.

Meno 45% di neve sulle Alpi

D'altra parte, con il 45% di neve in meno sulle Alpi, rispetto al 2022, e invasi che non riescono a trattenere più dell'11% di acqua piovana -ricorda Cia- non sono pensabili ulteriori ritardi, sia per i cittadini che per gli agricoltori. Senza interventi e risorse adeguate, infatti, il settore primario, già sotto di 6 miliardi di euro per la crisi idrica, tra maggiori costi produttivi e danni sui campi, è destinato a una nuova estate di grande deficit con crolli produttivi del 10% per gli ortaggi e fino al 30%, in alcuni areali, per colture importanti come mais e riso. Ovviamente, non si può continuare a lavorare solo in una logica emergenziale, ma occorre una strategia e pianificazione di lungo periodo, considerati i cambiamenti climatici in atto. Secondo Cia, occorre in particolare: sbloccare e favorire il riutilizzo a uso agricolo delle acque reflue depurate; realizzare serbatoi artificiali, ad uso multifunzionale, per la capitalizzazione dell'acqua; avviare una rete di piccoli laghetti e invasi, smart sotto il profilo tecnologico e amministrativo, diffusi su tutto il territorio.

Anche Copagri  promuove la cabina di regia

“L’Italia, che ogni anno preleva dalle falde oltre 9 miliardi di metri cubi di acqua potabile, pari a oltre 400 litri al giorno a persona, sconta una gravissima dispersione della risorsa idrica, causata da una rete colabrodo con perdite medie del 40-50% e con una scarsissima manutenzione; in questo contesto si inseriscono gli effetti del climate change, che potrebbe causare una significativa riduzione della disponibilità di risorse idriche, fino al 40% a livello nazionale e fino al 90% per il Sud Italia nel lungo termine”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Tommaso Battista sulla base di quanto emerso durante l’odierna riunione del tavolo interministeriale sulla crisi idrica.

“Per tali ragioni – prosegue Battista – diventa prioritario prevedere un nuovo piano di gestione idrica che sia pluriennale, coordinato e integrato e che possa rappresentare un asset strategico per il futuro dell’agricoltura e dell’export agroalimentare, che come noto dipende per l’83% dalla disponibilità idrica; bene quindi la cabina di regia istituita a Palazzo Chigi per affrontare l’emergenza siccità, che oltre a riunire tutti i dicasteri interessati dalla problematica, le Regioni e gli enti territoriali, dovrà coinvolgere tutti i portatori di interessi, con particolare riferimento ai rappresentanti dei settori produttivi, a partire dall’agricoltura”.

Interviene anche la Regione Lombardia

Bene il Governo sulla crisi idrica. Ringrazio il premier Giorgia Meloni per aver accolto la mia richiesta della scorsa settimana e aver prontamente convocato la cabina di regia che si è riunita oggi”. Così il governatore di Regione Lombardia, Attilio Fontana, commenta gli esiti del tavolo nazionale sulla crisi idrica presieduto dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

“Leggo – ha proseguito il presidente – dell'istituzione a Palazzo Chigi di una cabina di regia tra tutti i ministeri interessati per definire un piano idrico straordinario d'intesa con le Regioni e gli Enti territoriali per individuare le priorità di intervento e la loro adeguata programmazione”. “Sono particolarmente soddisfatto – ha continuato – che si stia pensando a un provvedimento normativo urgente con semplificazioni e deroghe che possano consentire di svolgere celermente le azioni per fronteggiare la siccità e soprattutto che sia stato previsto un coinvolgimento delle Regioni. Dopodomani, venerdì 3 marzo, terremo un Tavolo regionale per individuare le priorità da condividere a questo punto anche con la cabina di regia nazionale”.

“Lo stato delle riserve idriche in Lombardia, secondo Anbi Lombardia, l'associazione che riunisce i dodici consorzi di bonifica e irrigazione della regione, vede un deficit di oltre il 55 per cento rispetto alla media. Coldiretti questa mattina – ha concluso Fontana – ha lanciato un nuovo grido d'allarme riguardo alle imprese agricole. Occorre quindi agire tempestivamente”.

Fonte: Cia – Copragri – Regione Lombardia 

Potrebbe interessarti anche