23 febbraio 2022

SogeMi: i grossisti vogliono un nuovo presidente

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Le associazioni di categoria dei mercati agroalimentari all’ingrosso di Milano scendono sul piede di guerra contro i vertici. Basta leggere le prime righe del comunicato stampa diffuso oggi e firmato da associazione grossisti ortofrutticoli; associazione grossisti fiori; associazione grossisti e commissionari prodotti ittici : “Con il bando per la nomina dei nuovi vertici di SogeMi, il Comune di Milano dovrà archiviare la dispotica e assolutistica presidenza Ferrero e finalmente si potrà aprire una nuova fase, senza inutili conflitti, per risolvere i problemi conosciuti da anni”.

Vediamo le rivendicazioni: “Le numerose e gravi problematiche gestionali del comparto agroalimentare, rendono difficile il lavoro degli operatori dell’intera area e non sono state risolte nei sei anni di presidenza Ferrero che, secondo statuto, non è più ricandidabile a tale carica”. E per il futuro? “Il Comune di Milano dovrà voltare pagina, per aprire una nuova fase, che, senza inutili conflitti, possa finalmente risolvere, insieme a tutti gli operatori, gli annosi problemi della struttura”. Le associazioni di categoria rivendicano che il nuovo presidente di SogeMi “dovrà dare soluzioni adeguate alle note problematiche gestionali riscontrate e più volte segnalate”.

Il caso Prologis

Ecco una delle criticità: “Su tutte valga l’esempio della piattaforma Prologis, ubicata all’interno del comprensorio ed affidata nella gestione a terzi: gli operatori attualmente sono completamente all’oscuro su destinazione d’uso, contenuti e modalità di funzionamento che riguardano il nuovo padiglione che SogeMi ha consentito a Prologis di costruire e gestire, con la possibilità per quest’ultima di concedere direttamente spazi in uso all’interno della piattaforma senza regole condivise e conosciute. Solo facendo chiarezza su questi aspetti potrà essere scongiurata concorrenza sleale da parte di imprese esterne al Mercato”.

Ma non è finita qui: “Molte altre sono le problematiche irrisolte seppur costantemente segnalate dalle associazioni: mancati o insufficienti controlli sul rispetto delle regole riguardanti gli accessi nell’area di mercato, nonostante l’elevato costo annuo di personale di vigilanza sostenuto dagli operatori; mancata introduzione di sistemi informatici che impediscano per talune categorie
accessi e uscite plurime così da evitare fenomeni di lavoro nero; inadeguata pulizia degli spazi comuni, con conseguenti rischi per l’igiene e l’incolumità delle persone; assenza di controlli in merito alla destinazione finale delle merci. L’atteso coinvolgimento delle categorie agroalimentari nell’ambito decisionale, promesso dal sindaco Sala in sede di nomina del dottor Ferrero, è stato nel tempo purtroppo del tutto disatteso”.

Gli operatori: “Siamo esclusi”

La rivendicazione prosegue: “Non solo gli operatori sono stati esclusi, e lo sono tuttora, nelle decisioni ma non vengono neppure ascoltate le loro esigenze, nemmeno quelle di più immediata necessità e attuazione. Non casualmente le posizioni dirigenziali relative ai mercati o sono dimissionarie o, ad interim, da anni o ancor peggio debolmente capaci di interazione. Le manovre di accorpamento merceologico, trasferimento dei comparti e delle aziende ha solo prodotto costi inutili ed evitabili, difficoltà per gli operatori, fino alla fuoriuscita dal mercato di importanti aziende.

Per realizzare l’importante progetto di costruzione del nuovo mercato ortofrutticolo e di tutte le attività degli altri settori merceologici, il nuovo presidente dovrà superare le egocentriche modalità operative e strategiche, che hanno caratterizzato SogeMi sotto la guida di Cesare Ferrero. E' bene chiarire che gli operatori non hanno interesse alcuno ad osteggiare il processo di costruzione del nuovo mercato, anzi, hanno elaborato ipotesi di ristrutturazione dell’impianto di Via Lombroso risalenti addirittura ai primi anni ’90; tuttavia un progetto di tale portata deve avere un vincolo imprescindibile: la condivisione attiva. E non l’inutile surrogato quale è la semplice informazione passiva. E spesso tardiva”.

La rivendicazione: “Più condivisione”

Le imprese “rappresentate dalle associazioni richiedono la condivisione delle fasi operative attinenti all’intero comprensorio agroalimentare, nonché la redazione, anch’essa condivisa, e l’adozione, non più procrastinabile, di un regolamento per tutto il comprensorio in parola. Prioritario sarà analizzare per tempo, con SogeMi, le fasi di costruzione dei nuovi edifici del mercato ortofrutticolo, con l’intento non solo di minimizzare il più possibile i disagi derivanti dai cantieri, favorendo quindi un più adeguato accesso a tutta l’utenza, ma anche di elaborare soluzioni alternative che garantiscano lo scarico delle merci, una migliore viabilità
interna, i parcheggi per gli acquirenti e le aziende stesse.

La rotta va cambiata e vanno poste nuove basi per un piano strategico di sviluppo, ma questa volta davvero condiviso con gli operatori. Il mercato dell’agroalimentare non segue logiche immobiliari, risponde a esigenze diverse, fino ad oggi incomprese o purtroppo forse ignorate. I grossisti sono sempre stati e sono ancora disposti a fare la loro parte a fianco dell’amministrazione comunale.

Le associazioni chiedono pertanto che la scelta del Comune di Milano venga rivolta nei confronti di un profilo in grado di “gestire”, che non proceda di imperio e in modo autoritario ma che collabori con tutti gli operatori per ripristinare il più sereno clima di
confronto, fondamentale per vincere, finalmente, la sfida del nuovo comparto agroalimentare e dare a Milano una struttura moderna ed efficiente, in grado di rispondere alle esigenze di lavoro e di sicurezza di chi entra ed opera quotidianamente nel Mercato”.

Fonte: Associazioni Grossisti Ortofrutticoli, Grossisti Fiori, Grossisti e Commissionari Prodotti Ittici

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