08 giugno 2022

Sradicati alberi di mele e ciliegie: stato di crisi in Veneto

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Allagamenti, temporali, bombe d'acqua, grandinate. Gli eventi atmosferici sono sempre più estremi, pericolosi e dannosi per l'agricoltura come si è visto in questi giorni dove al caldo torrido si è alternato il maltempo. Una situazione disastrosa nei campi. La Coldiretti, come d'abitudine, ha stimato i danni ma ha allargato il campo temporale agli ultimi 10 anni calcolando 14 miliardi di euro tra perdite della produzione nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture. Ma vediamo più nel dettaglio i danni regione per regione.

Grandinate in Emilia-Romagna

La regione è stata sferzata violentemente. Forti grandinate si sono registrate  in particolare nelle zone del Reggiano, Piacentino e nel Modenese. Disperazione nei campi e anche sui frutteti di pregio come quelli dedicati alla cultura delle ciliegie. La perturbazione ha allontanato il grande caldo e l'umidità portati dall'anticiclone africano, rinfrescando l'aria ma portando con sé grandine, vento e forti piogge e causando forti danni nelle aziende agricole. Soprattutto la grandine con chicchi anche di dimensioni notevoli in  particolare nelle province di Piacenza, Reggio Emilia e Modena. Martedì una violenta grandinata sull'Appennino reggiano  ha danneggiato vari alberi di frutta. In alcune immagini divenute virali sui social si vedono interi alberi di ciliegie che hanno dovuto fare i conti con chicchi grossi come noci. Grossi problemi vi sono anche per altre colture e interi campi agricoli dove si è visto andare in fumo il duro lavoro degli ultimi mesi.

In Lombardia oltre 70 eventi estremi in 10 giorni, danni nei meleti

Il maltempo non ha risparmiato la Lombardia. Solo negli ultimi 10 giorni nella regione si sono verificati oltre 70 episodi di eventi estremi tra grandinate e nubifragi. Numeri della Coldiretti regionale sulla base dell’European Severe Weather Database (Eswd).  L’ondata di maltempo  ha interessato diverse zone del territorio: dalla Valtellina alla provincia di Varese fino al Bresciano. Il fenomeno è stato a macchia di leopardo con violenti temporali, trombe d’aria, allagamenti e grandine. A Lovero, in provincia di Sondrio, centinaia di alberi di mele in pieno sviluppo sono stati sradicati dalla furia del vento che ha accompagnato il temporale, mentre chicchi di grandine hanno provocato danni al mais a sud del comune di Brescia e in alcuni centri vicini.

Il governatore veneto Zaia dichiara lo stato di crisi per i comuni del Bellunese

Il massimo rappresentante della Regione Veneto, il governatore Luca Zaia, ha dichiarato lo stato di crisi per la provincia di Belluno. Tutta colpa del maltempo che ha duramente colpito i comuni domenica scorsa (5 giugno) con raffiche di vento e di pioggia. A Cortina d’Ampezzo una tromba d’aria ha scoperchiato il tetto di una scuola e provocato una scia di danni nei campi.

Nell'Astigiano scoperchiati anche i tetti

Si iniziano a stimare i danni anche nell'Astigiano dove è il comparto agricolo ad aver subito le conseguenze più pesanti. L’area maggiormente colpita è stata quella del nord  dove le aziende agricole hanno stimato forti danni alle colture ma pure alle coperture a causa del forte vento che ha pure scoperchiato tetti di abitazioni e fabbricati rurali. “La pioggia è sicuramente un fenomeno ben accetto in un’annata alquanto siccitosa, ma queste precipitazioni non sono comunque sufficienti a compensare il grave deficit idrico che si è accumulato nei mesi primaverili”, parole di Enrico Masenga, coordinatore del settore tecnico della Confagricoltura di Asti. “Inoltre la pioggia, se accompagnata da fenomeni atmosferici estremi, come la grandine e il forte vento, rappresenta una minaccia di gran lunga più grave e compromettente della siccità stessa”.

Correre ai ripari? Un progetto per piccoli invasi

Con il cambiamento della distribuzione nella pioggia dal punto di vista geografico e temporale, in Italia per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto da Coldiretti e Anbi un progetto immediatamente cantierabile per la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presente. Il progetto è di realizzare laghetti, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l’acqua e distribuirla quando serve ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione.

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