Se la produzione complessiva di pere quest'anno sarà praticamente identica a quella dell'anno scorso, diversa è la situazione se si prendono in considerazione solo io quantitativi di pere destinate al mercato fresco, escludendo quindi la parte riservata all'industria. È quanto comunica l'Organizzazione Interprofessionale Pera che in una nota ha fornito un nuovo quadro della situazione produttiva in Italia per questa importante coltura che ci vede tuttora ai vertici a livello europeo.
“Le frequenti grandinate e varie problematiche di origine agronomica hanno infatti ridotto notevolmente la merce di I qualità che nel complesso si può stimare inferiore di oltre il 10% a quella del 2017. Cali consistenti sono registrati per tutte le più importanti varietà; Abate Fetel vede la qualità diminuire del 16% sul 2017, per William B.C. e Max Red Bartlett il calo previsto è posizionato sul -7%, Santa Maria, -16%, Conference, -12%, Decana, -20%, Kaiser, -13%”.
“A fronte di una produzione totale che già a metà luglio si prospettava in linea con quella dell’anno precedente e quindi su livelli abbastanza contenuti – dichiara Gianni Amidei, Presidente dell’OI Pera – a conferimenti ultimati ci troviamo con un quantitativo di I qualità nettamente inferiore all’anno precedente. Lo scorso anno la I qualità rappresentava circa il 60% della produzione totale mentre le stime di quest’anno indicano una percentuale di I qualità pari al 50%. Siamo quindi di fronte ad un’offerta destinata al fresco al di sotto dei valori nella norma, che richiede il massimo sforzo nella valorizzazione di questo prodotto.