30 novembre 2022

Stop di 72 ore dei benzinai, si rischia la paralisi

59

Sarà un dicembre non privo di difficoltà per la logistica delle merci che viaggiano su gomma. I benzinai italiani hanno infatti proclamato un lungo sciopero che interesserà tutte le arterie autostradali: le stazioni di servizio resteranno chiuse per 72 ore, a partire dalle 22:00 di martedì 13 dicembre fino alla stessa ora di venerdì 16. 

Il motivo dell'agitazione

I gestori degli impianti di rifornimento di carburante autostradali sono entrati in agitazione per via della bozza di un decreto interministeriale che, a detta dei distributori, “preserverebbe un sistema ormai incancrenito che ha consentito, consente e, a queste condizioni, continuerà a consentire prima di tutto alle società concessionarie di godere di ingenti rendite di posizione, lucrate sul bene pubblico“.

Le tre sigle che hanno indetto lo sciopero – e cioè Faib, Fegica e Anisa – in una nota hanno chiarito il proprio disappunto: “Ogni cittadino di questo Paese ha conosciuto a proprie spese lo stato di assoluto degrado a cui sono state sottoposte le aree di servizio autostradali, sia in termini di prezzi dei carburanti e della ristorazione, del tutto abnormi e fuori mercato, sia in termini di standard qualitativi”.

Per via dei costi fuori controllo, prosegue la nota, “in meno di dieci anni i consumatori hanno tagliato dell’80%i loro acquisti in autostrada“.

I guai per la logistica

Inutile dire che il fermo prolungato causerà non pochi problemi agli autotrasportatori che devono rifornire i propri mezzi. Oltretutto lo sciopero è stato programmato in un periodo che, per via delle imminenti festività natalizie, già di suo è tradizionalmente complicato.

Quanto alla possibilità di una revoca, al momento non sembrano esserci le premesse: “Non è stata fornita alcuna risposta, né accordato l’incontro urgentemente richiesto con le istituzioni”, concludono Faib, Fegica e Anisa.

La Germania aumenta i pedaggi per i camion

Nel frattempo, dalla vicina Germania arriva un'altra notizia che non piacerà agli autotrasportatori italiani: dal primo gennaio 2023 aumentano i pedaggi sul territorio tedesco. I rincari saranno consistenti perché aumentano sia i costi per l’inquinamento atmosferico – quindi in base alla classe ambientale del motore – sia i costi fissi per l’inquinamento acustico. Inoltre le nuove tariffe sono state differenziate anche in base alla classe di peso e, nel caso di veicoli che superano le 18 tonnellate, anche in base alla numero di assi.

In media, prendendo in considerazione tutte queste voci, si tratta di un aumento percentuale delle tariffe che in molti casi sarà a doppia cifra.

Potrebbe interessarti anche