C'è grande attesa per la decisione del Governo in merito alla Sugar Tax, la tassa di dieci centesimi per litro sulle bibite analcoliche la cui entrata in vigore è prevista per il primo luglio 2025. La Sugar tax fu introdotta dalla Legge di Bilancio 2020, ma non è mai entrata in vigore, grazie a un rinvio dietro l’altro. E ora il Governo è chiamato a pronunciarsi su un ulteriore rinvio, fortemente auspicato dalla filiera.
Gruppo VéGé: "Rinviare di un anno, ancora meglio abrogarla"
Gruppo VéGé, il primo Gruppo della Distribuzione Moderna nato in Italia, si schiera apertamente contro la Sugar Tax e chiede al Governo di procrastinare di un altro anno questa tassa.
“Se questa tassa fosse realmente efficace per la reale tutela della salute - commenta Giovanni Arena, presidente di Gruppo VéGé - Gruppo VéGé ovviamente si schiererebbe a favore, in linea con la sua politica di responsabilità sociale e sostenibilità nutrizionale. Ma non essendoci alcuna evidenza empirica rispetto a tale eventualità, ed essendo questa tassa null’altro che una imposizione fiscale punitiva che avrebbe come unica conseguenza, in primis quella di penalizzare un intero comparto produttivo e in seconda battuta quello ancor più importante di contribuire ad un ritorno importante dell’inflazione, Gruppo VéGé è assolutamente contrario".
"Chiediamo conseguentemente al Governo di spostare di un anno l’applicazione di tale tassa - sottolinea - ma ancor di più di avere la consapevolezza di abrogarla, chiudendo definitivamente tale inutile e infinita querelle” .
Gruppo VéGé conta ora 32 imprese mandanti, 3.561 punti di vendita su tutto il territorio nazionale, una superficie di vendita complessiva di quasi 2,5 milioni di metri quadri e un fatturato stimato per il 2024 pari a 15,28 miliardi.
Sibat Tomarchio: "Effetti negativi su tutta la filiera"
"La Sugar Tax è una condanna per l’eccellenza agroalimentare siciliana - spiega Savio Boarini, amministratore unico di Sibat Tomarchio, storica azienda di bevande del Catanese - Un disastro annunciato che rischia di far crollare l’intera filiera".
"Non solo sono a rischio produttività, investimenti per lo sviluppo, stabilità dei prezzi al consumo e posti di lavoro, così come per tutto il comparto beverage, ma anche il patrimonio unico dell’Isola: gli agrumi siciliani, che Tomarchio da sempre combina con l’acqua dell’Etna - prosegue - Un devastante effetto domino che colpirà produttori, agricoltori, trasformatori e lavoratori del comparto, mettendo a repentaglio un ecosistema produttivo che ha radici millenarie".
"Le nostre bibite biologiche – precisa - che tramandano una produzione artigianale, che utilizzano zucchero 100% italiano e che racchiudono tutta la freschezza dei frutti di questa terra – da decenni garantiscono succhi di agrumi dalla provenienza interamente tracciabile, grazie alla collaborazione con il Distretto Produttivo Agrumi e i principali consorzi di tutela dell’Isola (Arancia Rossa Igp, Limone di Siracusa Igp, Arancia di Ribera Dop)".
Per noi la Sugar Tax si tradurrebbe in una vera e propria tassa sul made in Sicily, producendo effetti negativi su tutti gli anelli della filiera, a monte e a valle della fase di produzione. Sibat Tomarchio, nonostante il recente gravoso rincaro del costo dei succhi d’arancia, esporta oramai i suoi prodotti in tutto il mondo, contribuendo in maniera significativa alla crescita economica regionale – conclude Savio Boarini – In questi anni la nostra azienda ha mantenuto la leadership sui mercati grazie ad importanti investimenti in sostenibilità e tecnologie, puntando sull’internazionalizzazione e sulla competitività. Tutti i nostri sforzi oggi sarebbero vanificati dall’introduzione di una tassazione inutile e gravosa – conclude l’amministratore di Tomarchio bibite - che colpisce solo le bevande analcoliche, segnando una crisi irreversibile del settore".
Distretto produttivo agrumi di Sicilia: "Sugar tax dannosa per i produttori"
“La Sugar Tax è una tassa che colpisce anche le imprese del settore agrumicolo che forniscono materie prime alle industrie di trasformazione in succhi - evidenzia la presidente del Distretto produttivo agrumi di Sicilia, Federica Argentati - Il governo farebbe bene a rinviare l’entrata in vigore della misura, prevista per luglio 2025, e a valutare per il futuro un cambio di rotta su questa tassa dannosa per il settore agroalimentare e inutile ai fini della salute dei consumatori, che invece andrebbero educati a un consumo consapevole”.
“Con gli imprenditori agricoli già costretti a cedere il prodotto per la trasformazione in succhi a prezzi non sempre remunerativi, l’introduzione della Sugar Tax sarebbe un colpo molto duro per tante piccole aziende che si troverebbero a fronteggiare richieste di prezzi ancora più bassi e non redditizi, da parte delle industrie di trasformazione”.
“I nostri associati, tra cui, oltre ai produttori di agrumi, figurano anche imprese di produzione di bibite agli agrumi come la siciliana Sibat Tomarchio, ma anche industrie di trasformazione, sono preoccupati per le notizie trapelate negli ultimi giorni che vedrebbero il governo orientato a non concedere il rinvio dell’entrata in vigore di questa tassa che colpisce il made in Italy e anche la filiera agrumicola - conclude - Per questi motivi chiediamo al governo, al parlamento e a tutte le forze politiche che l’entrata in vigore della Sugar Tax sia rinviata e che dopo il rinvio si convochino tutte le componenti interessate per ascoltarne le proposte e cambiare logica rispetto a una tassa che in altri Paesi europei (Danimarca, Norvegia, Islanda, Portogallo, Francia) è già stata cancellata o profondamente modificata”.
Fonte: Gruppo VéGé - Sibat Tomarchio - Distretto produttivo agrumi di Sicilia